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A Pordenone il sindaco Ciriani (Fdi) vuole radere al suolo un parco di tigli coi soldi del Pnrr

Un progetto di riqualificazione finanziato dal Pnrr prevede l’abbattimento di un parco storico, ma i cittadini protestano contro il sindaco Alessandro Ciriani, fratello del ministro per i rapporti col Parlamento.
A cura di Backstair
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Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"
Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"

A Pordenone 47 tigli sono diventati un simbolo di democrazia. Un progetto di riqualificazione voluto dal sindaco di Fratelli d’Italia Alessandro Ciriani – fratello di Luca, titolare del ministero dei rapporti con il Parlamento – vorrebbe radere al suolo un parco che nasce nel cuore della città e per questo parte della cittadinanza da mesi si mobilita e manifesta.

Il progetto costerà 22 milioni di euro, di cui 10 provenienti dal Pnrr, e prevede la nascita del “Polo Young”, un polo sportivo, dove ora sorge l’ex casa del Balilla, una struttura razionalista progettata negli anni Trenta dall’architetto friulano Cesare Scoccimarro.

“Ogni rifacimento architettonico dell'area è stato fatto con la raccomandazione di rispettare l’assetto del verde”, spiega Luigia Perosa, 72 anni, tra i cittadini che si battono per i tigli.

L'età degli alberi

I cittadini sono più volte scesi in piazza per difendere il valore storico e culturale di quelli che sarebbero da considerarsi dei beni culturali, se si attestasse la loro età. Secondo l'ex articolo 10 d.lgs 42/2004 sono beni culturali “le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico”, purché “siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni”.

Per i cittadini i tigli hanno superato il settantesimo anno di vita, perché piantumati a metà degli anni Trenta e a dimostrarlo ci sono delle ricevute di pagamento, che fanno risalire al 1935 la prima fornitura di piante per la cifra di 2039,00 lire. “Più volte è stato chiesto al sindaco di verificare l’età degli alberi con la dendrocronologia, ma lui si è sempre opposto”, afferma un'altra cittadina, Valeria Bellotto.

Il Pnrr, cemento e motoseghe

La fiaccolata dei cittadini. Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"
La fiaccolata dei cittadini. Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"

“Una cosa è ristrutturare l’esistente, un’altra è raddoppiare la quantità di cemento. Pordenone è una città che sfora i livelli di PM10 (l'insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente, ndr) dalle 30 alle 35 volte all’anno, quindi un polmone urbano come quel parco non solo è bello, ma è assolutamente necessario per la nostra salute”, racconta ancora Perosa. "Questo Pnrr si sta trasformando in cemento e motoseghe per noi”, continua.

Il parere della Soprintendenza speciale del Pnrr

I cittadini hanno fatto una diffida al comune di Pordenone e poi si sono rivolti alla Soprintendenza dei beni culturali del Friuli Venezia Giulia per chiedere un parere sul progetto, dall'esito negativo. L'amministrazione Ciriani si è rivolta allora alla Soprintendenza speciale per il Pnrr: "In 24 ore, da Roma hanno bypassato il parere regionale dando l'ok al progetto", spiega a Fanpage.it l’avvocata Dini, che assiste i cittadini.

Il Tar dà ragione al sindaco

La fiaccolata dei cittadini. Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"
La fiaccolata dei cittadini. Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"

Anche il ricorso al Tar ha dato ragione al sindaco, ritenendo "generici" i motivi del ricorso, con la sentenza del 5 febbraio 2023. “Il Pnrr nasce subito dopo la pandemia per incoraggiare progetti sostenibili, che vengono finanziati solo se si dimostra che apportano un miglioramento alla città. Sottrarre un parco alla città ha un impatto ambientale notevole”, spiega Dini. “Il Tar ha semplicemente ripreso la relazione del Comune. Noi abbiamo depositato l’atto di acquisto dell’area e nel rogito è specificato che si acquistava l’ex casa balilla con il parco annesso”.

Un simbolo di democrazia

Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"
Foto: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"

L’avvocata e i cittadini hanno tentato l’ennesima carta per salvare i tigli: il ricorso al Consiglio di Stato, che, però, il 27 febbraio ha dichiarato inammissibile l’istanza. La prossima data utile è quella del 21 marzo, quando è prevista l'udienza sospensiva dell'organo costituzionale.

I cittadini accusano il sindaco anche di sottrarsi al confronto: “Risponde in modo autoritario tramite interviste e sbeffeggia chiunque si opponga. Noi l’abbiamo sempre fatto in modo democratico e lui ha risposto con la forza”, spiega ancora. “Questo parco è diventato un simbolo di democrazia, perché quello che sta succedendo è preoccupante. È una politica muscolare”, afferma ancora Valeria Bellotto.

Giorgia Meloni in visita a Pordenone

L’8 marzo a Pordenone è arrivata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra lei e il sindaco c’è un’amicizia di lunga data, iniziata quando entrambi militavano nelle formazioni giovanili del Movimento Sociale Italiano, e “ragazzini passavamo le notti a discutere dei nostri sogni”, come lo stesso Ciriani ricorda.

Meloni è stata in città per la firma dei Fondi di sviluppo e coesione, un programma unitario di intervento per il Friuli Venezia Giulia finalizzato allo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale, ma anche per sostenere il sindaco Ciriani nella sua prossima avventura politica, quella per la corsa alle Europee.

"Così perdiamo tutti"

Foto da: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"
Foto da: gruppo Facebook "Il Tiglio Verde"

Intanto Ciriani alza una barriera attorno al cantiere e agli alberi e non aspetta l'udienza del 21 marzo, dando il via all'abbattimento di alcuni alberi. Se i ceppi verranno fatti a pezzi – come pensa e teme chi manifesta per salvare il parco – non ci sarà più la possibilità di proteggere quegli alberi. "Ha prevalso – come a Cortina, caso specularelo sperpero di denaro pubblico per opere faraoniche, cattedrali in un deserto sempre più reale – commenta a caldo Bellotto – Ne pagheremo tutti le conseguenze, per l'ego smisurato di una singola persona. Così perdiamo tutti".

a cura di Cristiana Mastronicola

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