A Pontida Salvini imita Berlusconi e il “contratto” con gli italiani: “Ecco le 6 priorità della Lega”
Sono trascorsi 21 anni da quando – l'8 maggio 2001 – Silvio Berlusconi firmò il "contratto con gli italiani" nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta.
Qualcosa di abbastanza simile è andato in scena oggi a Pontida, in occasione del tradizionale raduno della Lega. Davanti a migliaia di simpatizzanti – e a favore di telecamere – il segretario Matteo Salvini ha fatto firmare a ministri e governatori i sei punti programmatici prioritari. "Per smentire tutte le chiacchiere, le invidie, le gelosie e le parole al vento, perché rimanga scritto l'impegno a prendere per mano questo Paese. Scripta manent".
Quali sono le sei priorità della Lega
L'ex ministro degli interni ha quindi elencato le priorità del Carroccio: "Stop al caro bollette, riforma dell'autonomia, flat tax e pace fiscale, quota 41 per le pensioni, il ripristino dei decreti sicurezza, una giustizia giusta. Questo è il sacro impegno della Lega a cambiare la nostra grande Italia", ha aggiunto il segretario nel suo intervento sul palco di Pontida.
"Intervenire contro il caro bollette", ha spiegato Salvini, "non è capriccio della Lega, ma un sacrosanto dovere del governo in carica e l'Europa, se c'è, batta un colpo". Il leader leghista ha assicurato che su questo punto nel centrodestra c'è assoluta convergenza: "Io, Giorgia e Silvio siamo d'accordo su quasi tutto e per 5 anni governeremo bene e insieme. Promesso, niente scherzi né cambi di casacca e di programma. Quello che c'è nel programma è sacro e lo portiamo fino in fondo. Le lasciamo agli altri le divisioni", ha detto Salvini, replicando poi alle dichiarazioni di Enrico Letta che ha paragonato Pontida all'Ungheria: "Quelli di sinistra hanno una passione per la geografia, oggi è l'Ungheria, ieri la Russia, o la Finlandia. Sull'Ungheria io rispetto le scelte democratiche di tutti, Orban qualcuno la fa giusta, qualcuna la sbaglia".
Fondi russi, Salvini: "Mai chiesto e preso niente"
In merito alla polemica degli ultimi giorni sui presunti finanziamenti russi a partiti politici italiani il segretario del Caroccio ha garantito che la Lega è estranea ai fatti: "Hanno parlato per 15 giorni di Russia, di fondi russi. Zero. Non abbiamo mai chiesto né preso niente. Siamo soltanto italiani e chiediamo solo il lavoro e il rispetto per gli italiani", ha detto Salvini, dicendosi anche convinto – in riferimento alla guerra in Ucraina – che "se ci fosse stato Trump invece che Biden, io credo che le cose sarebbero andate diversamente".