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A Mirafiori non si produce la 500 elettrica fino a novembre, ad Stellantis convocato alla Camera: cosa succede

Prolungato lo stop a Mirafiori: non si produrrà più la 500 elettrica fino a novembre, a causa della mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa. La Camera convoca l’ad di Stellantis Carlos Tavares il prossimo 11 ottobre.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ad di Stellantis Carlos Tavares sarà ascoltato in Parlamento il prossimo 11 ottobre. Dopo che lunedì il gruppo ha rivisto al ribasso le stime per il 2024 anche il Parlamento chiede un confronto con l'unico produttore di auto in Italia. Dovrà spiegare perché il sistema industriale italiano non è stato in grado di seguire la domanda dei veicoli e sta vivendo una forte crisi. Ieri intanto l'azienda ha comunicato che la produzione della 500 elettrica alle Carrozzerie dello stabilimento Mirafiori resta sospesa fino al primo novembre. Significa che i lavoratori rimarranno a casa.

A settembre si è registrato un forte calo di vendite per Stellantis: le immatricolazioni sono scese del 33,9% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, pari 29.375 unità, con la quota di mercato (cioè la percentuale di vendite dell'azienda rispetto al totale del settore) che scende dal 32,6% al 24,1%. Nei nove mesi il gruppo ha immatricolato 365.286 vetture, in calo del 5,8% sullo stesso periodo dell'anno scorso. La quota di mercato è pari al 30,3% contro il 32,9% di un anno fa.

Già all'inizio di settembre Stellantis aveva annunciato la sospensione della produzione della 500 elettrica a Mirafiori fino all'11 ottobre, per via dei pochi ordini ricevuti, una situazione legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, che è in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei. Come scrive oggi il Corriere della Sera, nel mese di settembre sono state immatricolate in Italia – secondo i dati comunicati dal Centro studi Promotor – 121.666 vetture, un calo che sfiora l'11% sullo stesso mese dello scorso anno. Da gennaio a oggi c'è stata una modesta crescita, un più 2,1% con 1.202.122 vendite e si prevede che il 2024 possa chiudere con 1.603.000 di consegne, sempre un risultato lontano dal 2019.

"La complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell'automotive richiede risposte rapide, frutto anche dell'interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. A cominciare dal rapporto con le Istituzioni: dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, al Parlamento", spiega Stellantis. "In questo spirito di collaborazione, a seguito delle interlocuzioni con il Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Luigi Gusmeroli – si legge nella comunicazione dell'azienda – Tavares, interverrà in Commissione l'11 ottobre alle ore 13". Con la sua presenza – si sottolinea – Tavares potrà offrire "il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell'audizione".

Intanto la produzione della 500 elettrica a Mirafiori resta ferma per tutto ottobre. "Persiste la mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa che è profondamente in difficoltà, nonostante la 500e nei primi 8 mesi dell'anno rappresenti il 40% delle vendite nel segmento EV delle city car in Europa", spiega Stellantis.

I sindacati: "Il Parlamento ascolti i lavoratori non Tavares"

Critica la Fiom. Il segretario Michele De Palma osserva che "il Parlamento italiano, in audizione l'11 ottobre, ascolterà l'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares e non i lavoratori. Escludere i lavoratori italiani dall'ascolto del Parlamento è molto grave", dice il segretario generale Fiom-Cgil, ricordando che "Fim-Fiom-Uilm da tempo chiedono un confronto con le istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, per affrontare una situazione che si fa sempre più drammatica visto che anche oggi e' stata comunicata ancora cassa integrazione da parte di Stellantis. È incredibile che il Parlamento italiano non senta il dovere di ascoltare i lavoratori dell'automotive che il 18 ottobre sciopereranno in tutta Italia e manifesteranno a Roma per rilanciare tutto il settore, compresa la componentistica".

"Stellantis quest'anno produrrà meno di 300mila auto, segnando il minimo storico, tornando ai livelli del 1957", dice in un'intervista a QN Rocco Palombella, il sindacalista da 15 anni alla guida dei metalmeccanici della Uilm.

"Il rischio primario è che, dopo aver già perso oltre 12mila posti di lavoro negli ultimi tre anni, ci sia una drastica e ulteriore perdita occupazionale, seguendo le orme di Volkswagen e Audi – prosegue -. La totale confusione a livello europeo e nazionale sulla gestione della transizione all'elettrico mette a rischio fino a 120mila posti di lavoro in Italia e l'intera filiera".

Per questo secondo Palombella "Stellantis deve gestire la transizione e non subirla, con il rilancio della produzione in Italia con nuovi modelli, non solo elettrici, che abbiano mercato in tutto il mondo – aggiunge -. Non è accettabile che solo il 14% delle auto vendute in Italia sia prodotto qui. Occorrono impegni chiari per tutti i siti, per salvaguardare posti di lavoro e ridare competitività a un settore che è ancora, nonostante tutto, il nostro fiore all'occhiello".

Mentre il governo "invece di chiedere rinvii e continuare con polemiche sterili, deve dire chiaramente come vuole salvaguardare la produzione nazionale in un settore strategico e come vuole gestire la transizione all'elettrico. Occorre al più presto un incontro con Tavares e la premier Meloni – conclude -, come richiesto più volte da noi e da Cgil, Cisl e Uil, per avviare una discussione seria ed efficace. Di un'audizione in Parlamento di Tavares non sappiamo che farcene".

"A noi va bene l'audizione di Stellantis nell'arco di tutti i giorni dell'anno ma nella settimana in cui i lavoratori e le lavoratrici scendono in piazza per gridare la loro angoscia e la mancanza di prospettive di lavoro in un gruppo industriale che non vuole investire. Possibile che l'invito di venire in audizione non sia stato fatto prima di tutto a Fim Fiom e Uilm? Il fatto di aver convocato l'audizione dell'ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente. Noi saremo in piazza con i lavoratori e chiediamo al presidente della commissione Gusmeroli di chiedere scusa ai sindacati per il grave errore", dice Marco Grimaldi, vicepresidente di Avs alla Camera.

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