A Geo Barents assegnato porto di Ancona, a 5 giorni di navigazione: a bordo 48 migranti (tra cui 9 minori)
Assegnato il porto di Ancona alla nave di Medici Senza Frontiere, la Geo Barents. Ancora una volta le autorità hanno assegnato un porto molti distante rispetto al luogo in cui è stato effettuato il salvataggio, avvenuto questo pomeriggio, al largo delle coste della Libia. Ci sarebbero diversi porti più vicino, nel Sud Italia, che eviterebbero alla nave della Ong parecchie ore di navigazione e inutili sofferenze ai naufraghi che si trovano a bordo.
Il salvataggio è stato compiuto in acque internazionali: sono state recuperate 48 persone, tra cui 9 minori, che viaggiavano su una barca di legno: "Le autorità italiane ci hanno appena assegnato il porto di Ancona per far sbarcare i 48 sopravvissuti a bordo dalla Geo Barents Ancora una volta un porto molto distante dalla nostra attuale posizione: ci vorranno 5 giorni di navigazione per raggiungere Ancona", denunciano da MSF. "L'invio di navi di soccorso in porti lontani è diventata una pratica comune dell'Italia nonostante la sua illegittimità", ha aggiunto l'organizzazione umanitaria.
"Dopo alcuni giorni di brutto tempo, il team a bordo ha soccorso 48 persone, di cui 9 sono minori, da una barca in legno in acque internazionali vicino la Libia. Tutti sono salvi e al sicuro sulla nave", aveva fatto sapere l'Ong poche ore fa.
È evidente che la strategia del ministro dell'Interno Piantedosi sia quella di tenere le navi di ricerca e soccorso il più lontano possibile dal Mediterraneo centrale, scoraggiando anche nuove missioni, perché le Ong è sempre più difficile sostenere i costi del carburante.
"In Italia abbiamo ottomila chilometri di coste – aveva spiegato il ministro dell'Interno un mese fa – C’è l’esigenza di congestionare il meno possibile i luoghi di approdo spontaneo che sono in Calabria e in Sicilia. Capisco meno la rappresentazione della nave che è stata esposta al maltempo, in balia delle onde. Sono navi perfettamente in grado di fare certi attraversamenti. Continueremo" ad assegnare porti sicuri per gli sbarchi in diverse zone d’Italia "perché deve esserci il principio di solidarietà nazionale".