A dicembre le regole potrebbero cambiare: negozi aperti fino a tardi e cene (in pochi) al ristorante
A dicembre le misure restrittive potrebbero cambiare di nuovo. Ci si avvicina al Natale, e i cittadini fanno sempre più domande, domande a cui il Governo dovrà trovare risposte velocemente. In ballo c'è un periodo dell'anno in cui i fatturati delle aziende normalmente si impennano, ma anche una festa molto cara agli italiani. Allo stesso tempo dicembre sarà decisivo per evitare una terza ondata nei primi mesi del 2021. Tra le novità che stanno arrivando ci potrebbe essere un ripensamento delle misure restrittive per quanto riguarda l'apertura serale di bar e ristoranti. I negozi potrebbero allungare il loro orario di apertura in modo da spalmare gli ingressi durante la giornata, con fasce dedicate a determinate categorie di persone. Gli spostamenti tra Regioni alla vigilia delle feste per tornare a casa dai parenti ora fanno paura.
Negozi e bar aperti fino a tardi, cene al ristorante massimo in sei
Tra le novità del nuovo Dpcm che arriverà a inizio dicembre, potrebbero esserci le cene al ristorante. Almeno nelle zone gialle, forse anche in quelle arancioni, con un numero limitato al tavolo: massimo sei persone. Nessun assembramento pubblico né nei locali, né davanti ad essi, ma una riapertura graduale per ridare fiato al mondo della ristorazione. Per quanto riguarda i negozi, invece, si vorrebbe cercare di spalmare gli ingressi, in modo da non far perdere nulla a livello economico, evitando rischi inutili. Ingressi contingentati con agevolazione per gli over 65: si pensa a dedicare loro le prime due ore dell'apertura mattutina. Poi si resta aperti fino a tardi, con il coprifuoco che verrebbe posticipato almeno alle 23, se non a mezzanotte. Dubbi anche sui centri commerciali, che ad oggi sono chiusi festivi e prefestivi (compresi i weekend) in tutta Italia.
Mobilità limitata tra Regioni, i nonni vanno protetti
Si pensa a proteggere i più fragili, ma per quanto riguarda le feste di Natale a casa in famiglia è ancora troppo presto per capire verso che direzione si sta andando. Certo è che nessun carabiniere busserà alla porta la notte di Natale, si va comunque verso una "forte raccomandazione" a evitare assembramenti. Ciò che sembra sempre più probabile, invece, è la volontà di fermare l'esodo dei "fuori sede" per le feste. Ad oggi la mobilità fra Regioni, anche di colori diversi, è concessa per esigenze di lavoro, studio, emergenza, salute o necessità. Si pensa di fermarla del tutto per Natale, se si proviene da una Regione con indice di rischio più alto. Perciò chi si trova in zona rossa non potrà tornare a casa se questa si trova in zona gialla o arancione, idem da arancione a gialla.