A chi spettano i funerali di Stato in Italia e come funziona il cerimoniale per le esequie di Berlusconi
Oggi, mercoledì 14 giugno, alle ore 15 si svolgeranno i funerali di Stato per Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio morto il 12 giugno a 86 anni. Avranno luogo nel duomo di Milano, che può ospitare solamente cerimonie di questo tipo. I funerali di Stato sono previsti, di norma, per tutte le persone che hanno ricoperto la carica di presidente del Consiglio, presidente della Repubblica, presidente della Corte Costituzionale, oppure presidente della Camera o del Senato.
I funerali di Stato non sono in questi casi una scelta che spetta al governo, ma una pratica prevista per legge che si attiva automaticamente per queste cariche – a differenza della giornata di lutto nazionale, una scelta solitamente riservata a ex presidenti della Repubblica e che comunque spetta pienamente al governo in carica. La cerimonia funebre viene finanziata dallo Stato, e gestita dall'Ufficio del cerimoniale dello Stato, uno degli organi della presidenza del Consiglio dei ministri. La presidenza del Consiglio può anche decidere di effettuare dei funerali di Stato per figure particolarmente rilevanti: è stato il caso di Mike Bongiorno o Alda Merini, ad esempio.
I funerali di Stato vanno distinti dai funerali solenni. In entrambi casi si tratta di esequie riconosciute dal governo come particolarmente significative e degne di rilevanza pubblica perché colpiscono la coscienza comune. Ma, a differenza dei funerali di Stato, nei funerali solenni il finanziamento della cerimonia spetta alla famiglia della persona defunta. È stato il caso, ad esempio, delle esequie per Maurizio Costanzo.
A chi spettano le esequie di Stato
La legge 36 del 1987 regola il funzionamento dei funerali di Stato. Questi spettano di diritto, si legge, alle maggiori cariche dello Stato: al presidente della Repubblica, al presidente del Senato, al presidente della Camera dei deputati, al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale, anche se muoiono dopo la fine del loro mandato. È previsto, in più, anche per i ministri deceduti mentre erano in carica.
Gli ex presidenti del Consiglio come Giovanni Spadolini e Amintore Fanfani hanno ricevuto in passato funerali di Stato, mentre per altri – come Carlo Azeglio Ciampi o Giulio Andreotti – la famiglia ha preferito una cerimonia privata. La presidenza del Consiglio dei ministri ha comunque il potere di riconoscere i funerali di Stato anche a personalità di spicco: in passato ci sono stati casi come Mike Bongiorno, Alda Merini, Alberto Sordi, ma anche il diplomatico italiano ucciso in Congo Luca Attanasio e l'ex presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
La legge, infatti, recita che i funerali di Stato possono essere previsti anche per "personalità che abbiano reso particolari servizi alla Patria, nonché di cittadini italiani e stranieri o di apolidi che abbiano illustrato la Nazione italiana nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, del lavoro, dell'economia, dello sport e di attività sociali". E anche per persone morte "nell'adempimento del dovere o comunque deceduti in conseguenza di azioni terroristiche o di criminalità organizzata". Furono indetti funerali di Stato, ad esempio, per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova.
Il cerimoniale e il dress code
Durante i funerali di Stato, l'Ufficio del cerimoniale di Stato si assicura che la procedura sia seguita con precisione. Il feretro viene circondato da sei carabinieri in alta uniforme, e si riconoscono gli onori militari sia all'ingresso che all'uscita dalla chiesa. Il cerimoniale richiede anche la presenza di almeno un rappresentante del governo: domani dovrebbero essere ben trentadue. È previsto che venga tenuta un'orazione commemorativa ufficiale, e nel caso di Silvio Berlusconi non è ancora noto chi la svolgerà.
La camera ardente avrebbe potuto essere allestita nella sede del governo, Palazzo Chigi a Roma, se Berlusconi fosse ancora stato presidente del Consiglio. Questa possibilità è prevista, infatti, per i titolari degli organi pubblici. Nel caso di Berlusconi, invece, si è scelta Villa San Martino ad Arcore.
Ci saranno delle corone floreali, in prossimità della bara. Tra queste, il regolamento prevede che quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sia in posizione distinta. Durante l'ingresso e l'uscita dalla chiesa potrà esserci della musica, ma non l'inno nazionale: questo è riservato ai presidenti della Repubblica e agli ex presidenti della Repubblica.
Per i partecipanti ai funerali, ci sarà anche un dress code da osservare. In particolare, è richiesto che gli uomini indossino un abito scuro con cravatta nera o scura (sarebbe una cravatta nera lunga nel caso delle esequie del presidente della Repubblica). Per le donne si richiede un abito nero o scuro, mentre se si trattasse di un presidente della Repubblica si tratterebbe di un abito nero con velo nero per la cerimonia in chiesa. I militari e gli appartenenti ai corpi armati si presentano in divisa, seguendo i regolamenti interni dei rispettivi corpi. Le regole prevedono anche che la presidenza del Consiglio possa chiedere il frac con gilet nero agli uomini e l'abito nero lungo alle donne.
La bara di Berlusconi non sarà avvolta dalla bandiera italiana
Il feretro di Silvio Berlusconi, per l'ingresso nel duomo di Milano e poi per il corso della cerimonia funebre, non sarà ricoperto con la bandiera tricolore dell'Italia. Per regolamento, infatti, questo è un onore riservato a personalità specifiche. Avviene nei funerali di un presidente della Repubblica (o ex presidente della Repubblica), dei militari "caduti per la Patria", dei dipendenti pubblici che sono morti nell'adempimento del dovere, oppure per le vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata. Infine, la bandiera può avvolgere la bara anche delle persone che hanno ricevuto una medaglia d'oro al valor militare.