video suggerito
video suggerito
Opinioni

A chi conviene l’Italicum, il Porcellum vestito a festa

Sono bastati un paio di sondaggi per riportare il centrosinistra nello psicodramma. Eppure, più che la paura di aver fatto una legge “per” Berlusconi, al centro dovrebbe esserci la consapevolezza di aver fatto una pessima legge.
213 CONDIVISIONI
Immagine

Possono bastare un paio di sondaggi a far cambiare opinione su una questione affrontata in modo organico per la prima volta dopo otto anni? Possono bastare alcune rilevazioni (peraltro nemmeno convergenti, come mostra l'ultima pubblicazione di Demopolis) per impostare un giudizio di merito su quello che dovrebbe essere uno degli strumenti base della vita democratica? La risposta è tremendamente scontata, nel Paese della dietrologia e del benaltrismo. Citare Civati è quasi d'obbligo in questo caso: "Siamo passati dalla “mossa geniale” con cui quasi tutti hanno salutato l’idea di concertare con Berlusconi (e Verdini) la nuova legge elettorale al “pericolo mortale” di favorire Berlusconi (e Verdini) con la nuova legge elettorale. E dalla “vittoria sicura” siamo giunti ormai alla desolata ammissione di una sconfitta certa".

Lo psicodramma, insomma, è già cominciato. L'effetto Bersani, come siamo certi sarà chiamato tra qualche anno, comincia a farsi sentire e l'ombra dell'incombente sconfitta elettorale (quando, con che squadra e con quali alleati poi non si sa) comincia ad allungarsi sul Partito Democratico. Portandosi dietro poi anche una delle considerazioni tanto banali quanto poco presenti al momento di mettere nero su bianco progetti di revisione al meccanismo della legge elettorale: il problema è sempre il consenso reale, mai le alchimie tecniche. Un ragionamento che prova a fare, dalla sponda opposta rispetto a quella di Pippo Civati, Francesco Nicodemo, responsabile comunicazione della segreteria di Matteo Renzi: "Non è una legge elettorale che fa vincere le elezioni, ma la campagna elettorale […] Parafrasando Totò, persone esperte dovrebbero sapere che in politica la somma non fa il totale, e che non si sommano le mele con le pere, perché in assenza delle coalizioni e dei candidati alla premiership è quanto meno spregiudicato sommare sic et simpliciter le percentuali rilevate dai sondaggi. […] Ed è la paura che fa dire a molti che questo sistema elettorale favorisce Berlusconi".

Insomma, quello che manca al dibattito in corso è la capacità di separare le due questioni, la costruzione di nuova legge elettorale e quella del consenso tra i cittadini. Poi magari converrebbe spendere due parole sulla prima questione. Su una legge elettorale, per come è venuta fuori in queste settimane, che riprende, dandogli dignità e (forse) legittimità costituzionale, proprio i punti più controversi del Porcellum. Un premio di maggioranza "potenzialmente" abnorme, soglie di sbarramento che mortificano la rappresentanza (non venite a rifilarci la storiella dell'Inghilterra, della Germania, fingendo di non conoscere decenni di storia politica italiana), il meccanismo delle liste bloccate con la modifica "aggira Consulta" (ma siamo sicuri?) e l'inganno della ripartizione dei resti, le probabili norme che porteranno in Parlamento qualche manciata di deputati leghisti e vendoliani (forse). Una mezza schifezza, che dalla sua ha solo il fattore "governabilità" (che c'entra poco o nulla) e che sarà oggetto delle attenzioni particolari della Corte, c'è da scommetterci. Insomma, la sensazione è che ancora una volta si faccia un unico calderone per non parlare nel merito del Porcellum con la cravatta.

213 CONDIVISIONI
Immagine
A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views