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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

A che punto sono le indagini sul caso Toti, il suo capo di gabinetto va verso le dimissioni

Il presidente della Liguria Giovanni Toti è indagato non solo per corruzione, ma anche per falso. Oggi era fissato l’interrogatorio di Aldo Spinelli, imprenditore ai domiciliari, ma i suoi legali non si sono presentati. Matteo Cozzani, capo gabinetto di Toti accusato di corruzione elettorale, ha fatto sapere che darà le dimissioni.
A cura di Luca Pons
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Continua il lavoro della Procura di Genova nell'inchiesta che vede tra gli indagati per corruzione anche il presidente della Liguria Giovanni Toti, attualmente in via cautelare agli arresti domiciliari. Ieri il presidente è stato interrogato, ma ha scelto di non rispondere. Il caso, che ha visto una prima ondata di arresti martedì mattina, sta assumendo contorni sempre più ampi. Risulta da fonti d'agenzia che Toti sia indagato anche per falso, e non solo per corruzione.

L'ipotesi degli investigatori è che il caso sia legato ad alcune discariche in provincia di Savona, gestite dall'imprenditore Pietro Colucci, anche lui indagato. Colucci avrebbe finanziato Toti con 195mila euro tra il 2016 e il 2020, proprio quando alcune società riconducibili al suo gruppo avevano rapporto con la Regione Liguria per alcune autorizzazioni sulle discariche.

All'attenzione degli inquirenti sarebbe anche il caso del trasferimento di alcuni depositi chimici di due società private. Il via libera che autorizzò questi spostamenti arrivò, secondo la Procura, dopo pressioni indebite sui componenti del Comitato tecnico regionale che doveva prendere la decisione: per due volte il Comitato aveva negato il trasferimento per motivi di sicurezza, per poi dare l'ok dopo un cambio di parere.

Oggi è arrivata la notizia che Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Giovanni Toti, ha intenzione di dimettersi. Cozzani è indagato per corruzione elettorale aggravata, perché commessa con il "fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa cosa nostra". Come ricostruito da Fanpage sulla base delle carte della Procura, Cozzani avrebbe gestito i rapporti con diversi esponenti vicini alla criminalità organizzata per portare voti alla lista di Toti alle ultime elezioni regionali.

Dopo il suo interrogatorio, il legale Massimo Ceresa Gastaldo ha fatto sapere che Cozzani ha "negato gli addebiti che gli vengono contestati ma non è entrato nel merito vista la mole di atti da studiare". In più, ha affermato che "le esigenze cautelari non sono più sussistenti visto che non è più capo di gabinetto. E che si dimetterà appena revocati i domiciliari".

Sempre oggi, peraltro, avrebbe dovuto essere interrogato anche Aldo Spinelli, imprenditore portuale ed ex presidente delle società calcistiche Genoa e Livorno. Spinelli è stato messo ai domiciliari con l'accusa di corruzione, ma oggi i suoi legali non si sono presentati per il faccia a faccia con il giudice. Secondo quanto emerso, si tratterebbe di un semplice disguido tecnico: i due non avrebbero ricevuto la convocazione tramite pec. L'interrogatorio si terrà quindi lunedì. Spinelli, parlando con i cronisti, prima ha commentato: "Gli avvocati non ci sono, mi hanno lasciato solo", poi si è detto tranquillo riguardo alle accuse: "Male non fare, paura non avere".

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