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A che punto sono le indagini a Bari, tutti i casi giudiziari che hanno scosso Regione e Comune

Le indagini sull’assessore comunale Alessandro D’Adamo sono solo l’ultima parte di una serie di inchieste della Procura di Bari che hanno colpito la politica pugliese in queste settimane. Anche consiglieri comunali, assessori ed ex assessori regionali sono finiti tra gli indagati. Le accuse sono varie, dalla truffa al voto di scambio.
A cura di Luca Pons
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Con l'avvicinarsi delle elezioni comunali di Bari dell'8 e 9 giugno, l'attenzione nazionale si è spostata sul capoluogo pugliese guidato da dieci anni dal sindaco Antonio Decaro. Ma lo ha fatto anche perché da diverse settimane arrivano novità sulle inchieste che riguardano diversi esponenti politici esponenti politici della città e della Regione. Tanto che le tensioni hanno portato anche alla rottura tra Pd e M5s nella ricerca di un candidato sindaco unitario per sostituire Decaro (che non è coinvolto in nessuna delle indagini).

Il primo caso a emergere è stato quello della presunta associazione mafiosa che avrebbe contribuito all'elezione della consigliera comunale Maria Carmen Lorusso, entrata in Consiglio comunale a Bari con il centrodestra e poi passata alla maggiorana. Lorusso è stata messa agli arresti domiciliari a fine febbraio, mentre un primo arresto per la stessa inchiesta era arrivato nell'ottobre 2022 ai danni della consigliera comunale Francesca Ferri, eletta con la stessa lista di Lorusso.

A seguito di questa inchiesta il governo Meloni ha nominato la commissione che valuterà il possibile scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, una mossa che è stata criticata dalle opposizioni perché considerata puramente opportunistica, in vista delle elezioni di giugno. Da qui è nato un duro scontro politico incentrato sulla figura del sindaco Decaro, tra varie accuse provenienti dal centrodestra che hanno anche portato alcuni esponenti di Forza Italia a chiedere al proprio stesso partito di moderare i toni, con spirito garantista.

A inizio aprile è emersa un'altra indagine che avrebbe al centro un presunto sistema di voto di scambio, non applicato alle comunali di Bari ma in alcune elezioni locali della provincia. Nell'inchiesta risulta indagata (e si è dimessa) l'assessora regionale Anita Maurodinoia, eletta con la lista Sud al centro (del marito Sandro Cataldo, a sua volta indagato) e poi passata al Partito democratico. Pochi giorni dopo è arrivata un'altra novità: è stato arrestato l'ex assessore regionale Alfonso Pisicchio, considerato politicamente molto vicino al presidente di Regione Michele Emiliano. Pisicchio, insieme al fratello Enzo, secondo gli inquirenti avrebbe sfruttato la sua posizione di potere e influenza negli anni per ottenere fondi per il suo partito Iniziativa democratica, consenso elettorale e vari benefici economici, anche se l'indagine si concentra su presunti appalti truccati.

L'ultimo caso salito all'attenzione nazionale è quello che tocca più da vicino la giunta del sindaco Decaro: l'assessore comunale al Bilancio Alessandro D'Adamo è indagato per truffa aggravata. Decaro ha revocato la delega appena l'indagine è diventata nota. D'Adamo, sempre secondo la Procura, avrebbe utilizzato la sua azienda Kronos per ottenere fondi europei del progetto Garanzia giovani: avrebbero dovuto essere utilizzati per corsi di formazione e altre attività che poi non sono mai avvenute.

In tutti i casi giudiziari citati le indagini sono ancora in corso, e sarà un (eventuale) processo a chiarire quale sia stato il coinvolgimento degli esponenti politici indagati. Per il momento il tema della legalità è tornato centrale anche nel dibattito politico pugliese, allontanando il Movimento 5 stelle dal Pd sia a Bari – dove sembra sempre più difficile che i due partiti trovino un nome da appoggiare insieme alle comunali – sia in Regione, con la fuoriuscita del Movimento dalla giunta di Emiliano.

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