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A che punto siamo con la riapertura delle discoteche, atteso il parere del Cts

La riunione del Comitato tecnico scientifico di oggi si è conclusa con un nulla di fatto: nessun parere in arrivo sulla riapertura delle discoteche, bisognerà aspettare almeno domani, ma più realisticamente qualche giorno, per sapere l’esito del confronto tra gli esperti. La politica incalza e chiede la riapertura delle uniche attività ancora chiuse. I gestori propongono un protocollo basato sul green pass, ma “si balla senza mascherina”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nessuna fumata bianca sulle discoteche. Il Comitato tecnico scientifico, che si è riunito oggi, non ha ancora dato il suo via libera per la ripartenza dell'ultimo settore rimasto ancora fermo e non interessato dal calendario delle riaperture stabilito i mesi scorsi dal governo Draghi. La risposta degli esperti, qualora dovesse essere positiva, dovrà essere seguita da una misura ad hoc da parte dell'esecutivo per indicare la data della riapertura e le regole che dovranno seguire gli ospiti delle discoteche (e soprattutto che i gestori si impegneranno a far rispettare). Al momento non si sa ancora verso quale tipo di responso è orientato il Cts, ma il nodo dovrebbe sciogliersi nei prossimi giorni, mentre si alza il pressing della politica e delle associazioni di categoria.

Il protocollo dei gestori delle discoteche per riaprire in sicurezza

Due giorni fa l'ultimo incontro tra Asso Intrattenimento e il sottosegretario Andrea Costa al ministero della Salute. Il tema è stato, ancora una volta, il nodo riapertura delle discoteche. I gestori hanno presentato un piano per ripartire, con dei protocolli ben precisi, che poi è stato inviato al Comitato tecnico scientifico: "Abbiamo proposto al sottosegretario l'uso delle mascherine solamente negli ambienti al chiuso laddove non è possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro, con l'esclusione di coloro che sono intenti a ballare o a consumare alimenti e bevande". Per i gestori, che puntano al primo luglio per riaprire, "le attività di ballo effettuate in una discoteca o sala da ballo sono considerabili alla stregua di attività fisico sportive" e "per questo motivo obbligare l'uso della mascherina durante tali attività potrebbe nuocere alla salute delle persone".

Con il sottosegretario si è parlato anche della capienza dei locali: "L'attuale normativa, già particolarmente restrittiva, prevede un affollamento massimo che va da 0,7 a 1,2 persone al metro quadro, consentendo così, di fatto, un adeguato affollamento atto a garantire comunque la sicurezza e il contenimento della propagazione del virus". Nel piano di Asso Intrattenimento ci sono anche delle linee guida generali, a partire dal fatto che si entra solo con il green pass. Ora "siamo in attesa della convocazione del tavolo di lavoro con il Cts per discutere le proposte avanzate dalle associazioni di categoria".

La richiesta della politica: riaprire subito le discoteche

Sulla questione della riapertura delle discoteche sono intervenute già le Regioni, ma anche i due sottosegretari alla Salute, Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, con quest'ultimo che ha seguito da vicino la presentazione del nuovo protocollo incontrando diverse volte le associazioni di categoria. Da questa mattina si è alzato il pressing della Lega, con Matteo Salvini che ha chiarito l'obiettivo – già dichiarato da settimane da parte di tutti – di riaprire "tutti i locali, anche quelli da ballo, il primo di luglio". Il segretario del Carroccio ha annunciato: "Abbiamo chiesto al Cts di riaprire in sicurezza le tremila discoteche italiane che danno lavoro a 100mila persone, in questo momento ogni posto di lavoro per me è sacro". Sulla stessa linea il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha detto di sperare in "notizie positive".

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