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Caso Boccia-Sangiuliano

A che punto è l’indagine su Boccia: spuntano foto manipolate e chat con la moglie di Sangiuliano

Maria Rosaria Boccia è indagata per violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. Nelle prossime settimane la donna sarà convocata in Procura, ma non prima che gli inquirenti abbiano controllato tutti i device sequestrati. Tra il materiale al vaglio dei pm spuntano le chat tra lei e la moglie dell’ex ministro, assieme ad alcune foto manipolate all’interno del MiC.
A cura di Giulia Casula
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L'imprenditrice Maria Rosaria Boccia è indagata per violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. Dopo la denuncia depositata dai legali dell'ex ministro della Cultura, la Procura di Roma ha disposto la perquisizione della casa della donna e il sequestro di tutti i suoi device.

Tra i dispositivi al vaglio degli inquirenti pc, tablet, cellulari, numerose schede telefoniche e gli occhiali dotati di microcamera con cui la donna riprendeva e pubblicava sui suoi profili social gli spazi all'interno del ministero della Cultura e di Montecitorio. Riprese che le sono costate l'interdizione dalla Camera su decisione del Comitato per la sicurezza del Parlamento. 

Nelle prossime settimane Boccia dovrebbe essere chiamata dai pm romani per l'interrogatorio, ma non prima che gli inquirenti abbiano concluso i controlli sui dispositivi elettronici e sull'enorme quantità di dati raccolti. In particolare, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno acquisito le chat tra l'indagata e Sangiuliano, che consentiranno di ricostruire i dettagli della relazione intercorsa tra Boccia e l'allora ministro.

Al momento, i reati contestati sono quelli di violenza a corpo politico e lesioni aggravate. Per il primo è prevista la reclusione fino a 7 anni; nel caso delle lesioni personali la pena può andare dai 6 mesi ai 3 anni di carcere, che salgono a 7 se il reato è aggravato.

Tra gli episodi citati nell'esposto presentato da Sangiuliano c'è un acceso litigio, che sarebbe avvenuto nella notte tra all 16 e il 17 luglio e in cui la donna, secondo la versione dell'ex ministro, gli avrebbe procurato un taglio sulla fronte.

Secondo quanto si apprende dal decreto di perquisizione poi, i carabinieri avrebbero acquisito i documenti sullo stato clinico della presunta gravidanza comunista da Boccia a Sangiuliano e gli scambi di messaggi tra la donna e la moglie dell'allora ministro, Federica Corsini.

Per l'accusa, l'indagata avrebbe messo in atto una condotta estorsiva nei confronti di Sangiuliano, una volta appresa la notizia dello stralcio della nomina a Consigliera per l'organizzazione di grandi eventi, attraverso minacce e continui messaggi. La donna avrebbe inoltre, contattato ripetutamente la moglie dell'ex ministro per metterla al corrente della loro relazione e gli uffici del ministero per avere aggiornamenti sulla nomina.

Tra le iniziative elencate dai pm ci sarebbe anche la pubblicazione "senza consenso, di foto private nonché immagini oggetto di manipolazione che la ritraevano all'interno del ministero" e la diffusione sui social e ai giornali di informazioni sulla sua storia con Sangiuliano e sul presunto possesso di dossier riservati e "compromettenti" relativi alle attività di Via del Collegio romano.

Ora spetterà agli inquirenti capire se si tratta o meno di illazioni. Nel frattempo, proseguirà anche l'indagine a carico dell'ex ministro, chiamato a rispondere delle accuse di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio, mentre la Corte dei conti del Lazio verificherà se ci siano stati danni erariali nell'uso di beni pubblici, come ad esempio il denaro e le auto blu usate durante i viaggi in compagnia della donna.

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