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A che punto è la questione dell’eolico in Sardegna

Il dibattito sull’eolico in Sardegna non accenna ad arrestarsi. Mentre Salvini parla di ‘mostri eolici’, dalla governatrice Alessandra Todde arriva l’accusa di voler trasformare l’isola in una ‘discarica nucleare’. Intanto proseguono le proteste di attivisti e comitati.
A cura di Giulia Casula
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Nelle ultime settimane il dibattito politico sull'eolico in Sardegna si è intensificato. Il governo, infatti, ha deciso di impugnare la moratoria varata dalla Giunta Todde per bloccare la realizzazione di nuovi impianti nei prossimi 18 mesi, mentre la Regione è a lavoro per mappare le aree idonee a ospitare possibili installazioni nell'isola.

Sul tema la presidente Alessandra Todde aveva chiarito a Fanpage.it di voler frenare la speculazione attorno alle rinnovabili, senza però interrompere la transizione energetica.

La corsa all'eolico ha visto depositare in Regione oltre 800 richieste di autorizzazione per la costruzione di impianti on e off-shore. Nei fatti è improbabile che anche una parte di questi progetti venga effettivamente realizzata, dal momento che l'iter burocratico è complesso e i requisiti richiesti sono molti.

Nell'isola però, non si fermano le proteste di attivisti e comitati contro "l'assalto eolico" di aziende e imprenditori. Chi si oppone alle rinnovabili teme che la costruzione di nuovi impianti avrà un impatto devastante sul paesaggio. In questi giorni si è moltiplicato il numero di cittadini sardi che ha depositato la propria firma per il progetto di legge di iniziativa popolare "Pratobello '24", per tutelare l'ecosistema e fermare la speculazione energetica.

Tramite una diretta via social anche il Ministro dei Trasporti e della Infrastrutture Matteo Salvini, si è espresso sulla questione. "Io sono a favore di tutte le energie rinnovabili e sono a favore del nucleare, ma non si possono mettere mostri eolici che su terra o mare danneggiano i paesaggi e rovinano panorami stupendi. Danneggiare bellezze come la Sardegna o la Puglia con questi mostri che portano business solo a qualcuno non penso sia il futuro del nostro Paese", ha dichiarato il vicepremier che ha poi invitato "a investire sul nucleare di ultima generazione”.

All'appello del vicepremier è seguita la replica della governatrice sarda. "Mentre il governo Meloni impugna la nostra legge, indispensabile per tutelare e salvaguardare l'ambiente e il paesaggio della Sardegna, leggo con estremo imbarazzo le dichiarazioni del ministro Salvini che vorrebbe trasformare la Sardegna nella discarica nucleare d'Italia", ha scritto su Facebook. "La maggioranza uscente -quella composta da Lega e FdI – negli ultimi 5 anni di governo non ha fatto nulla per fermare la speculazione energetica. Tutt'altro. Ha dato l'ok definitivo per quasi tutti quegli impianti che oggi diversi esponenti del centrodestra criticano a testa bassa perché ‘non necessari e dannosi per il territorio sardo'", ha accusato la presidente pentastellata.

"Sono gli stessi esponenti – ha proseguito Todde – che continuano a nascondersi dietro l'alibi di un decreto voluto da Draghi,  durante un governo di unità nazionale in cui ricoprivo il ruolo di viceministra al Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giorgetti (allora come oggi ministro ed esponente di punta della Lega) che non hanno minimamente tentato di ostacolare. Anzi. Gli stessi che oggi si ergono a finti difensori del paesaggio, che sostenevano la precedente giunta e che in realtà vorrebbero regalare ai sardi centrali nucleari e deposito delle scorie", ha dichiarato.

Per Todde la situazione nella sua terra è chiara. "Da una parte c'è chi contrasta le rinnovabili perchè più interessato a tutelare le fonti fossili e a sponsorizzare il nucleare. Mentre dall'altra ci siamo noi che stiamo lottando a viso aperto contro la speculazione energetica in nome di una sana, adeguata e giusta transizione ecologica", ha scritto."Siamo tutti abituati alle sparate di Salvini, ma non permetteremo a chi per anni non ha fatto nulla per la Sardegna di trasformare la nostra Terra in una discarica nucleare o in una specie di laboratorio in cui fare esperimenti. Potete starne certi", ha concluso.

Le parole della governatrice hanno subito innescato la reazione del Carroccio. "Non nascondano la loro evidente incapacità di mantenere le promesse fatte ai Sardi con invenzioni prive di ogni fondamento su scorie o altre fantasie", si legge nella nota diffusa dalla Lega. "Chi sta mal governando la Sardegna si preoccupi di difendere la bellezza, la terra e il mare di una terra fantastica dal business eolico ad ogni costo e in ogni posto, che porterebbe soldi a pochi a danno di molti", concludono.

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