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A che punto è la direttiva Stage al Parlamento Ue: cosa prevede il testo e come cambiano i tirocini

La direttiva Stage, di cui è relatore Nicola Zingaretti (Pd), prosegue il suo iter al Parlamento europeo. Dopo l’ok commissione Cultura i prossimi step saranno il voto in commissione Affari sociali del Parlamento europeo e poi il voto in plenaria a luglio. Vediamo cosa contiene il testo e come potrebbero cambiare i tirocini dei giovani, con maggiori tutele e garanzie.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo scorso 8 aprile è stata approvata in commissione Cultura al Parlamento europeo l'Opinion sulla direttiva sugli stage di cui Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd, è relatore. Il testo ora prosegue il suo iter a Strasburgo.

"Dopo quattro mesi di trattative complesse, abbiamo approvato in Commissione CULT l'Opinion sulla direttiva Stage, di cui sono relatore. È un passo importante per garantire stage di qualità in tutta Europa. Con questo testo abbiamo fissato criteri chiari: gli stahedovranno essere regolati da un contratto scritto e retribuito, avere una durata definita, contenuti formativi concreti e una coerenza reale tra le mansioni svolte e il percorso di formazione. Vogliamo che vengano riconosciute le competenze acquisite e che i diritti di tirocinanti e datori di lavoro siano esplicitamente tutelati", ha commentato Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo, in una nota uscita subito dopo l'ok della commissione al parere.

"Abbiamo inoltre chiesto agli Stati Membri – prosegue – di adottare misure concrete per monitorare e contrastare gli abusi sui tirocini, garantire un accesso equo soprattutto per chi parte da condizioni di svantaggio, assicurare protezione sociale, sicurezza e benessere per i tirocinanti e definire un termine temporale che indichi la durata massima, ovvero non eccessiva, di un tirocinio. Ora si aprono i prossimi passaggi: a giugno voterà la Commissione EMPL, a luglio la Plenaria e, dopo, inizierà il dialogo con Commissione e Consiglio. Poi toccherà agli Stati membri recepire la direttiva nelle proprie legislazioni nazionali. Non ci fermeremo. Gli stage devono essere un'opportunità di crescita, non sfruttamento".

Cosa c'è nella direttiva Stage

I punti principali della direttiva, che potrebbe imprimere una svolta al mondo degli stage, migliorando le condizioni lavorative di tanti giovani che al momento rischiano di essere sfruttati dai datori di lavoro durante i tirocini, sono:

  1. contratto scritto è retribuito
  2. durata definita e non illimitata
  3. definizione congiunta del contenuto formativo e di apprendimento
  4. coerenza tra le mansioni assegnate e il pianto formativo
  5. validazione, riconoscimento e trasferibilità delle competenze acquisite
  6. chiarezza ed esplicitazione sui diritti e i doveri del tirocinante e del soggetto ospitante
  7. condizioni economiche e lavorative e protezione sociale adeguate

Il quarto requisito è fondamentale, visto che molto spesso i ragazzi si trovano a svolgere compiti molto lontani dal lavoro che pensavano avrebbero svolto in uffici e aziende, che poco o nulla hanno a che fare con un percorso di formazione e crescita professionale. Mentre il quinto criterio serve formalizzare e certificare il percorso fatto, che può così essere speso più facilmente nella ricerca di un'occupazione.

Inoltre gli Stati membri dovranno mettere in campo misure per:

  1. monitorare le percentuali elevate di tirocinanti rispetto ai lavoratori presso lo stesso datore di lavoro, con particolare attenzione ai casi in cui più tirocini si susseguono senza poi prevedere un reale inserimento nell'organico
  2. contrastare la discriminazione e promuovere l'accesso equo ai tirocini, soprattutto per persone con minori opportunità
  3. porre l'attenzione alla tutela del benessere e della sicurezza dei tirocinanti, con misure per prevenire molestie psicologiche e sessuali
  4. sostenere Pmi e ong tramite fondi europei e incentivi per offrire tirocini di qualità
  5. garantire accessibilità per i tirocinanti con disabilità
  6. eliminare i requisiti non giustificati come l'esperienza lavorativa pregressa e riconoscere il tirocinio come esperienza professionale
  7. fissare un limite per evitare che il periodo di stage duri troppo
  8. garantire canali sicuri per far sì che i ragazzi possano segnalare pratiche scorrette o abusi sul posto di lavoro

Quali saranno i prossimi step per la direttiva Stage

Il prossimo step, dopo l'approvazione in commissione Cultura dell'Opinion, è previsto il voto a giugno in commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (EMPL). A luglio invece è previsto il voto in plenaria, per arrivare poi, dopo l'estate al dialogo con Commissione e Consiglio. A quel punto servirà che gli Stati membri recepiscano la direttiva, affinché il mercato dei tirocini possa cambiare.

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