A Bologna migliaia in piazza contro il dl Lavoro, Schlein: “Con il M5s su salario minimo e non solo”
Circa trentamila persone in piazza a Bologna, secondo le stime degli organizzatori. I sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) hanno organizzato tre manifestazioni per protestare contro il decreto approvato il primo maggio dal governo Meloni, che prevede un taglio temporaneo del cuneo fiscale ma anche un'espansione dell'uso di contratti a termine e voucher. La prima si è svolta oggi, 6 maggio, a Bologna. Hanno preso parte anche il Movimento 5 stelle e il Partito democratico. Tra i leader, non era presente Giuseppe Conte per impegni di campagna elettorale, mentre Elly Schlein si è unita al corteo in piazza Maggiore.
"Siamo qui per riparare gli errori del passato sulle politiche del lavoro, come il Jobs Act", ha detto la segretaria dem, aggiungendo poi che ha telefonato a Conte: "Ci siamo sentiti anche ieri con lui. Non sempre le agende si incrociano, ma sono convinta che su queste battaglie ci sia con lui e con il Movimento 5 Stelle una convergenza sulle rivendicazioni che sono portate nelle piazze. Continueremo a incrociarci anche in altre occasioni", ha sottolineato Schlein.
Le battaglie condivise tra Pd e 5 stelle, dal salario minimo alla sanità
In particolare, Pd e M5s possono convergere su un tema come il salario minimo. Su questo "c'è da sottolineare che purtroppo la maggioranza e la stessa presidente del Consiglio Meloni hanno già detto che non intendono procedere. Noi siamo determinati a far cambiare loro idea. Le proposte sul salario minimo sono già calendarizzate alla Camera, ne hanno presentate anche le altre opposizioni e noi insisteremo".
Ma la vicinanza tra i due principali partiti della minoranza non si ferma qui: "Non c'è solo il lavoro. Una delle rivendicazioni di questa piazza è anche la sanità pubblica, su cui il governo non ha messo le risorse che servono. Sta lasciando da sole le regioni che col Covid hanno affrontato delle spese enormi: vuol dire tagliare servizi alle persone, favorire le privatizzazioni, e noi ci batteremo".
Il decreto Lavoro, che il M5s ha ribattezzato ‘decreto Precarietà', è stato "una provocazione" secondo Schlein. "Perché, proprio il primo maggio, giorno di festa e di lotta dei lavoratori, nasconde dietro il taglio di un cuneo che è largamente insufficiente e temporaneo e non strutturale delle norme che aumentano la precarietà". Nei giovani "vedo tanta paura di futuro, perché se hai un contratto di tre mesi che non sai se sarà rinnovato diventa difficile costruire una vita e una famiglia". E poi "c'è l'estensione dei voucher che è una delle forme di lavoro più precarie".
Sindacati: "Sciopero generale? Adesso no, ma il governo deve ascoltarci"
In piazza hanno parlato anche i rappresentanti dei tre sindacati organizzatori. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha definito la manifestazione "l'inizio di una mobilitazione che chiede si rimettere al centro il lavoro", perché "c'è troppa precarietà, salari troppo bassi. C'è bisogno di mettere al centro i giovani e c'è bisogno di cambiare una impostazione sbaglia a partire da una vera riforma fiscale, di creare lavoro investendo sulla sanità e sui diritti fondamentali, inclusa la conoscenza".
Per quanto riguarda l'ipotesi di uno sciopero generale: "Non escludiamo nulla, gli scioperi generali non si minacciano ma si fanno quando è il momento di farli". Landini ha affermato che "la partecipazione enorme dimostra una cosa precisa: che la gente non cade nella propaganda, che c'è bisogno di cambiare e che le politiche del governo non ha il consenso del Paese".
Luigi Sbarra, segretario Cisl, ha detto che il confronto che il governo "non può essere una tantum, vogliamo un dialogo permanente e strutturato". Sulla presenza dei partiti in piazza, ha sottolineato che sono benvenuti, ma che la manifestazione "rimane squisitamente sindacale, noi ci teniamo molto alla nostra autonomia".
Il segretario Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha espresso una posizione prudente per quel che riguarda l'idea di uno sciopero generale: "Non abbiamo cancellato lo sciopero generale dal nostro vocabolario", ha chiarito, aggiungendo che però al momento "la mobilitazione dev’essere lunga per condizionare le scelte del governo. Fare uno sciopero generale adesso non serve".