Ieri delle persone sono entrate in una libreria e hanno strappato i libri di Matteo Salvini. Secondo me strappare quei libri è stata un'idiozia, perché:
- Strappando un libro non cancelli le idee (per fortuna, perché di solito i libri che nella Storia sono stati bruciati non erano quelli di leader xenofobi).
- Strappare un libro il giorno del suo lancio, e farci un video, è il più grande favore editoriale che si possa fare a chi quel libro l'ha scritto (oppure ha pagato un ghost writer per scriverglielo).
- Chi esultava per un uomo affogato continuerà a esultare per un uomo affogato, perché strappare un libro non contiene idee sufficienti per convincerlo.
- Chi voleva acquistare il libro ora ha un motivo in più per farlo. Chi non lo conosceva ora lo conosce.
- Il libro strappato ha dato a Roberto Maroni la possibilità di dire l'ennesima vaccata: "I nuovi partigiani siamo noi". Fosse stato solo per non sentirgli dire questa frase, i libri non andavano strappati.
- La libreria, probabilmente, pagherà comunque i libri. E ne riordinerà altri. Perciò l'autore del libro, grazie al gesto reazionario, intascherà più soldini.
- I libri sono il peggior nemico dell'ignoranza, perciò, anche come simbolo, sarebbe bene non strapparne mai nessuno.
In sintesi penso che il gesto di strappare i libri non sia stato solo inutile, ma capace di rafforzare le idee di chi quel libro l'ha scritto. Perché quelle idee di separazione sono assurde, questo bisogna dirlo chiaramente, e non è che se quelle idee sono state scritte in un libro acquistano più senso, neanche se quel libro è stato strappato in un gesto reazionario (non rivoluzionario).
In fondo, però, sia chiara anche un'altra cosa: strappare i libri di Salvini (gesto che mi ha fatto cacare, l'ho detto in tutte le salse), non è paragonabile a un gesto fascista, come dicono i fascisti del nuovo millennio. Perché i fascisti avevano il potere e dall'alto del loro potere strappavano i libri di liberazione culturale dei senza potere. In questo caso, pur rimanendo il gesto una vaccata, abbiamo invece dei ragazzi senza potere che strappano il libro di chi il potere ce l'ha. E pur nella condanna del gesto questa differenza sostanziale va riconosciuta.