350 migranti in pericolo nel Mediterraneo avvistati dall’aero Moonbird
Il Mediterraneo rischia ancora una volta di diventare un cimitero. "Circa 350 persone in pericolo in mare!". L'allarme è stato lanciato questo pomeriggio su Twitter dalla ong Sea Watch. "Cinque imbarcazioni – aggiunge il tweet – avvistate oggi da Moonbird sono ancora in mare e necessitano di essere soccorse subito: un barchino con a bordo 25 persone in zona SAR maltese e quattro gommoni con circa 330 persone a bordo in zona SAR libica".
Secondo le informazioni fornite dalla ong i quattro gommoni avvistati da Sea Watch sono a Ovest di Tripoli. Mentre la quinta imbarcazione segnalata, quella con 25 migranti a bordo, si trova in zona SAR maltese.
A bordo di Ocean Viking 237 migranti
Il velivolo di ricognizione Moonbird avrebbe contattato anche la nave di Sos Mediterranée, la Ocean Viking, l'unica ancora operativa nel Mediterraneo, insieme alla Astral di Open Arms. "La Ocean Viking è stata avvisata del caso di distress da una e-mail inviata da Moonbird aereo di Sea-Watch alle autorità competenti, con la nostra nave in copia", riferisce Sos Mediterranée. L'imbarcazione è adesso carica, per via di diversi salvataggi portati a termine nella giornata di oggi. Nel giro di poche ore Ocean Viking ha soccorso due gommoni in difficoltà nel Mediterraneo centrale, a Est di Tripoli. Attualmente a bordo ha un totale di 237 persone, tra cui 101 minori (il 43% delle persone salvate) e 31 donne.
Dopo aver messo in salvo questa mattina 121 naufraghi, verso le 14 Ocean Viking ha completato una seconda operazione: 116 persone, di cui 44 minori (9 i bambini di età di 12 anni o più giovani), sono state soccorse da un gommone in pericolo e portate in sicurezza a bordo del natante. Più della metà dei minori sono non accompagnati (64%). Almeno una donna è incinta. Le persone soccorse vengono da Costa d'Avorio, Mali e Sudan (Nord).
E sempre nel pomeriggio la piattaforma per i migranti in difficoltà, Alarm Phone, aveva segnalato la presenza di 110 migranti in difficoltà in mare. Purtroppo, a quanto si apprende, il gruppo è intercettato e riportato in Libia: "Saranno nuovamente detenute in prigioni disumane. Speriamo che un giorno possano trovare libertà e la sicurezza. La Libia non è sicura!", twitta il call center per i migranti.
"C'è un luogo dove la crisi è permanente e mette a rischio ogni giorno centinaia di vite: il Mediterraneo centrale". Lo scrive su Facebook il deputato di LeU Erasmo Palazzotto. "In questi giorni moltissime persone sono tornate a solcare il Mediterraneo in fuga dai campi di prigionia, dalla guerra e dalle torture – aggiunge il parlamentare -. Sono decine le imbarcazioni in difficoltà segnalati da Moonbird di Sea-Watch e dalla piattaforma Watch The Med – Alarmphone. Circa duecento persone a bordo di due gommoni sono state catturate e respinte in Libia, altri sono tutt'ora in mezzo al mare a rischio naufragio. È necessario che si intervenga al più presto, non possiamo permettere un'altra strage nel Mediterraneo. Con o senza crisi di governo".
Sono ripresi gli sbarchi in Sardegna
La situazione nel Mediterraneo è resa più caotica da alcuni arrivi registrati nel Sud Sardegna, resi possibili da un miglioramento delle condizioni meteomarine. Dopo i 18 algerini bloccati dai carabinieri tra ieri sera e questa mattina a Sant'Antioco e Teulada, le motovedette della Guardia di finanza hanno intercettato altri tre barchini a largo delle coste dell'Isola, che trasportavano in tutto 29 migranti. La prima imbarcazione con sei migranti è stata bloccata a largo dell'Isola di Vacca intorno alle 12. Sono stati scortati dalle Fiamme gialle fino al porto di Sant'Antioco.
Un'altra imbarcazione è stata intercettata dal guardacoste "Casotti" delle Fiamme gialle del Reparto operativo aeronavale di Cagliari a largo di Teulada: a bordo 11 algerini che saranno trasferiti in porto a Sant'Antioco. Stessa sorte per il barchino che il mezzo navale delle Fiamme gialle ha raggiunto sempre nella stessa zona: in questo caso sono state recuperate 12 persone tra cui donna incinta.