29 parlamentari a Conte: “Italia soccorra migranti in mare”. Salvini li mette alla gogna sui social
Come vi stiamo raccontando, in questi giorni sono riprese con una certa regolarità le partenze di migranti dalla Libia, malgrado il governo italiano abbia dichiarato i nostri porti "non sicuri" a causa dell'epidemia da coronavirus. Nelle ultime ore sono state segnalate molte imbarcazioni in difficoltà (con la Guardia Costiera che però ha smentito vi siano stati naufragi), mentre a bordo delle navi di alcune ONG vi sono circa 200 migranti che attendono un porto sicuro in cui sbarcare. Nel frattempo, il governo italiano sta lavorando a una soluzione di compromesso, una sorta di nave – quarantena in cui trasbordare i migranti salvati in mare, prima di consentire loro lo sbarco sul territorio italiano.
Ieri, intanto, un gruppo di parlamentari italiani aveva rivolto un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendo che l'Italia continui a farsi carico delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo:
Presidente Conte, noi che abbiamo aderito a questo appello e che sosteniamo il suo governo la imploriamo, nel giorno di Pasqua, di fare presto, di soccorrere chi ha bisogno di essere soccorso in mare. Ci giungono notizie di un naufragio, di natanti con il loro carico di umanità che disperatamente tentano di raggiungere le coste europee. Al governo italiano chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi
La lettera, firmata da 26 parlamentari ed europarlamentari (Enza Bruno Bossio, Pietro Bartolo, Gregorio De Falco, Loredana De Petris,Davide Faraone, Elena Fattori, Lorenzo Fioramonti, Nicola Fratoianni, Alessandro Fusacchia, Francesco Laforgia, Riccardo Magi, Pierfrancesco Majorino , Gennaro Migliore, Rossella Muroni, Paola Nugnes, Matteo Orfini, Erasmo Palazzotto, Luca Pastorino, Giuditta Pini, Fausto Raciti, Luca Rizzo Nervo, Sandro Ruotolo, Doriana Sarli, Massimiliano Smeriglio, Massimo Ungaro, Francesco Verducci, Vittoria Casa, Paolo Lattanzio, Giorgio Trizzino), è stata oggetto di una polemica anche a mezzo social, con Salvini che ha inteso "mettere alla gogna" i firmatari sui social:
