25 aprile, FI propone emendamento per cancellare risorse per la ricorrenza: dopo le proteste lo ritira

Un emendamento presentato da Forza Italia al decreto Pubblica Amministrazione chiedeva di cancellare il finanziamento previsto per le celebrazioni del 25 aprile e del 2 giugno. La proposta di modifica, in un primo momento dichiarata inammissibile, era stata riammessa nell'ultima seduta delle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Lavoro della Camera che stanno esaminando il provvedimento.
Nella legge di Bilancio erano stati stanziati 700mila Euro per celebrare le due ricorrenze. Il testo della manovra stabiliva che, "al fine di consentire la promozione e lo svolgimento di iniziative per la celebrazione dell'ottantesimo anniversario della Resistenza e della guerra di liberazione, della Repubblica e del voto delle donne e della Costituzione", venisse "istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un fondo con una dotazione pari a 0,7 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025". E in questo senso, il fondo era "destinato a finanziare le iniziative promosse dalla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane".
Con l'emendamento a firma Tassinari questi 700mila euro sarebbero stati tolti all'Anpi e alle altre associazioni combattentistiche per venire assegnati al progetto, ancora non in funzione, del Museo della Resistenza a Milano. Subito sono partite le polemiche da parte dell'opposizione. E alla fine la deputata azzurra Tassinari ha ritirato la proposta.
Le polemiche per l'emendamento che puntava a cancellare le risorse per le celebrazioni del 25 aprile
"Apprendiamo con indignazione dell'emendamento presentato da Forza Italia che propone di tagliare i fondi pubblici destinati alle celebrazioni del 25 Aprile e del 2 giugno. Un atto ignobile, che va ben oltre la provocazione politica: è un vergognoso attacco frontale alla memoria antifascista del nostro Paese e alla legittimità democratica della Repubblica nata dalla Resistenza – aveva attaccato Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista – Con questo ennesimo gesto, la destra – spalleggiata da un governo complice e sempre più apertamente revisionista – mostra il suo vero volto: quello di chi non ha mai digerito la sconfitta del fascismo, di chi vuole cancellare la storia della Resistenza, di chi disprezza la Costituzione nata dal sangue dei partigiani. Il 25 Aprile non è una festa "di parte": è la festa della libertà riconquistata contro l'oppressione, della democrazia contro la dittatura. Il 2 giugno è la celebrazione del popolo che si è espresso per la Repubblica contro la monarchia complice del fascismo. Colpire queste ricorrenze significa attaccare le fondamenta stesse della convivenza democratica. Il tentativo di togliere risorse a queste celebrazioni è una strategia meschina per svuotarle di significato, per ridurre la memoria a un fatto privato, per rimuovere il lascito della lotta partigiana dalla coscienza collettiva. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile".
Per Avs l'emendamento era una "provocazione": "Quel testo prevede di spostare il fondo di 0,7 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025 istituito presso la presidenza del Consiglio con la legge 207/2024 per la celebrazione dell'ottantesimo anniversario della Resistenza e della guerra di liberazione, della Repubblica e del voto delle donne e della Costituzione. La nuova destinazione del fondo sarebbe ‘lo stato di previsione della spesa del ministero della Cultura per il Museo nazionale della Resistenza'. Facciano le loro scellerate politiche ma smettano di colpire i valori antifascisti che sono l'anima della nostra Repubblica", aveva scritto in una nota il capogruppo di Avs in commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti, a proposito dell'emendamento Tassinari al decreto 25/2025. "Hanno paura delle celebrazioni dell'ottantesimo anniversario della Resistenza – aveva sottolineato Zaratti – hanno paura della memoria storica che contrasta la loro narrazione negazionista".
In serata poi è arrivata la marcia indietro della deputata azzurra Rosaria Tassinari: l'emendamento contestato, che avrebbe appunto i finanziamenti per le celebrazioni degli 80 anni della Liberazione al Museo della Resistenza, è stato ritirato. Ma le critiche a Forza Italia sono proseguite: "Forza Italia ha ritirato l'emendamento che avrebbe spostato le celebrazioni del 25 aprile dalla Presidenza del Consiglio al ministero della Cultura, con l' istituzione di un nuovo fondo che, come abbiamo denunciato, rischiava di sottrarre le risorse per la memoria del 25 aprile e del 2 giugno alle iniziative delle associazioni partigiane. Bene così, ma il segnale resta preoccupante: perché togliere a Palazzo Chigi la guida simbolica di una giornata fondativa della nostra Repubblica? Forse perché a Palazzo Chigi c'è ancora chi fatica a pronunciare le parole '25 aprile'. La memoria non si sposta. Si onora", ha scritto il dem Andrea De Maria in una nota.
Il chiarimento di Forza Italia
"L'emendamento presentato al decreto Pubblica amministrazione viene ritirato. Si trattava di una proposta dal carattere esclusivamente tecnico, volta a spostare le risorse già previste dalla Presidenza del Consiglio al ministero della Cultura, senza alcuna diminuzione dei fondi destinati alle celebrazioni del 25 Aprile e del 2 Giugno. Desidero ribadire con forza che non c'è mai stata alcuna intenzione di sottrarre risorse a ricorrenze così importanti per la storia del nostro Paese. Il 25 Aprile è una festa fondamentale, profondamente sentita, che ho sempre onorato anche nei miei anni da sindaco, partecipando e sostenendo le celebrazioni con convinzione e rispetto. Proprio per evitare che una sterile polemica politica, del tutto infondata, possa inquinare lo spirito di unità e memoria che deve caratterizzare la Festa della Liberazione, ho deciso di ritirare l'emendamento, così da sgombrare il campo da ogni equivoco. Rimane ferma la mia volontà di sostenere, oggi come ieri, tutte le iniziative che celebrano la Resistenza, la libertà e i valori fondanti della nostra Repubblica", si legge in una nota la deputata di forza Italia Rosaria Tassinari.