25 Aprile, deputati Pd in piazza nonostante i divieti: “È dovere non un privilegio. Fico intervenga”
Si avvicina il 25 aprile e come tutti gli anni la Festa della Liberazione diventa terreno di scontro. Quest'anno a esacerbare gli animi ci si è messo anche il Covid-19, e le misure restrittive anti-contagio, che rimarranno sicuramente in vigore fino al prossimo 3 maggio. Il tradizionale corteo non avrà luogo. Al posto della manifestazione ci sarà un flashmob lanciato dall'Anpi, visto il divieto di scendere in piazza.
Il governo ha concesso però ai rappresentanti dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, nel rispetto delle norme sanitarie, di partecipare alla cerimonia della deposizione di una corona di fiori presso i monumenti alla Resistenza presenti nei vari comuni italiani. Inizialmente con una circolare anti-assembramenti inviata ai prefetti il sottosegretario Riccardo Fraccaro aveva chiesto di limitare la presenza "alla sola autorità deponente", evitando il coinvolgimento di altre autorità o formazioni militari e, comunque, "escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione". Dopo che l'associazione ha manifestato "incredulità e rammarico" per la scelta, il governo ha deciso ‘in corner' di autorizzare la presenza di un rappresentante dei partigiani alla cerimonia.
Ma alcuni deputati dem, nonostante le indicazioni pervenute dal sottosegretario Fraccaro, hanno fatto sapere che saranno comunque in piazza sabato, come la deputata del Pd Antonella Incerti, che ha dichiarato di voler partecipare alla cerimonia nel suo paesino in provincia di Reggio Emilia. "È una polemica surreale. Questa non è una scelta di prestigio o di potere. Io vado in nome dei cittadini, non c'è nessuna disobbedienza civile da parte mia", ha spiegato a Fanpage.it Incerti, che ha assicurato che manterrà la distanza di sicurezza, e indosserà guanti e mascherina. "Capisco il giusto divieto di assembramenti, ma io non posso esercitare il mio dovere? Sono perfettamente in regola, perché sono un'autorità di rappresentanza. Nessuno può impedirmi di andare in piazza, questo non è un privilegio, è il mio lavoro. Il parlamentare è libero e senza vincolo di mandato, mi dispiace per Fraccaro, ma è così".
Incerti ha anche replicato all'assessora veneta Elena Donazzan, che ieri ha attaccato l'esecutivo per l'autorizzazione data ai rappresentati dell'Anpi: "Ma come? Ci impediscono di uscire di casa, di andare a lavorare, di andare a Messa o di praticare uno sport, ma alle associazioni partigiane viene consentito partecipare alle manifestazioni del 25 aprile?", aveva detto la leghista.
"Ci sono dei popoli che non hanno ancora i Parlamenti liberi. Se lei può scrivere queste cose liberamente è anche per merito dei partigiani", ha commentato Incerti.
L'annuncio della deputata del Pd ha scatenato l'ira dei pentastellati. "Rimaniamo senza parole di fronte all'arroganza istituzionale della parlamentare Antonella Incerti", hanno detto la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni e gli altri deputati emiliani del Movimento 5 Stelle. "Lei dovrebbe dare l'esempio, non fare il contrario. Ma chi pensa di essere? Ci sono staffette e partigiani che hanno rischiato la vita per la nostra libertà, che da tutta Italia celebreranno a casa, o inviando video online questo 25 aprile. Non sono loro le persone che meriterebbero di più di partecipare e porre una corona di fiori davanti ai cippi piuttosto di chi si sente al di sopra della legge?".
"Dà così fastidio il 25 aprile? Ci andrò a maggior ragione – ha sbottato Enrico Borghi (Pd), contattato da Fanpage.it – È anche ora di finire di dileggiare le istituzioni qui, perché se queste vengono meno l'alternativa si chiama Orban. Mi spiace che ci siano persone che rappresentano le istituzioni che non conoscono l'abc delle regole democratiche. Chi riveste una funzione pubblica rappresenta la comunità, quindi quando io svolgo una funzione non la svolgo a titolo individuale. Così come un medico, un vigile del fuoco, un poliziotto, escono di casa per svolgere la loro funzione al servizio della comunità, un parlamentare fa lo stesso. Se non si capisce questo passaggio vuol dire che non si sa qual è la logica su cui sono costruite le istituzioni".
"In questa vicenda c'è un silenzio imbarazzante, soprattutto da parte del presidente della Camera Roberto Fico, che non si sente in dovere di spiegare al governo che non sono le circolari gli strumenti con cui si può impedire a un parlamentare di esercitare la propria funzione. È davvero incredibile – ha detto il deputato Pd – Noi abbiamo fatto presente nelle sedi istituzionali, nell'Ufficio di presidenza della Camera e nelle Commissioni, che per evitare di arrivare a un abuso dello strumento – e penso alla deputata che va in spiaggia e si giustifica dicendo che sta esercitando il suo mandato – il presidente della Camera avrebbe dovuto chiarire al governo che in base all'articolo 67 della Costituzione, per l'esercizio del proprio mandato, i parlamentari sono liberi di potersi muovere. Allora quando c'è la Festa della Liberazione, ai sensi dell'articolo 67, lo Stato lo rappresento io, oltre che il Prefetto e il Questore".
Borghi parteciperà alla cerimonia di sabato 25 al suo paese, in provincia di Verbania, Vogogna: "Sono sempre andato lì a festeggiare la Liberazione e anche quest'anno sono stato invitato dal sindaco, saremo soltanto in due in piazza", ci ha spiegato. "Se da parlamentare dovessero chiedermi di verificare una determinata situazione all'interno di un carcere, a chi dovrei chiedere il permesso per presenziare? Si può contemperare la funzione della rappresentanza democratica con lo stato di necessità. È assolutamente possibile".