16 marzo 1978, il rapimento di Aldo Moro: quarant’anni dopo il ricordo dell’ex Dc ucciso dalle Br
Sono passati esattamente 40 anni dal rapimento dell'ex presidente del Consiglio Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. Il 16 marzo del 1978, alle ore 9.02 del mattino, proprio nel giorno della presentazione del quarto governo Andreotti, un commando delle Br assaltò la Fiat 130 dell'onorevole Dc proprio sotto la sua casa romana in via Fani, all'incrocio con via Stresa, uccise tutti i 5 membri della scorta e lo rapì. Da quel momento, per 55 giorni Moro rimase nelle mani del commando delle Br, fino alla sua definitiva uccisione. In questo 2018, le maggiori cariche dello Stato celebrano il quarantennale del cosiddetto "caso Moro" e ripercorrono gli eventi che cambiarono per sempre la storia della Repubblica Italiana. "Una mattina di 40 anni fa il più grave attacco alla Repubblica. L'Italia rende omaggio a un grande leader politico, ai carabinieri Leonardi e Ricci e agli agenti di Polizia Iozzino Rivera e Zizzi", ha twittato questa mattina il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ricordando l'agguato.
Sulle note del Silenzio, il presidente del Consiglio Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori sul monumento dedicato all'appuntato dei carabinieri, Domenico Ricci – che guidava la Fiat 130 dell'onorevole Moro – al maresciallo Oreste Leonardi, il capo scorta, e agli agenti di polizia Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Presenti, insieme ai familiari delle cinque vittime, anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Il cadavere dell'onorevole democristiano venne ritrovato 55 giorni dopo nel portabagagli di una Renault 4 rossa, che risultò rubata il 2 marzo 1978 a un imprenditore nel quartiere Prati, due settimane prima dell'agguato di via Fani.