Polignano a Mare, multa di 5mila euro al ristorante più caro: aveva carne scaduta da un mese
E' uno dei ristoranti più rinomati di Polignano a Mare, ma quanto a rispetto delle norme sulla conservazione e tracciabilità degli alimenti lasciava decisamente a desiderare. Il ristorante Grotta Palazzese è stato interessato da un controllo da parte degli uomini della Guardia Costiera che hanno sequestrato otto chili di controfiletto di bovino giapponese scaduti a maggio, ma anche tranci e filetti di spigola, zampe di granchio reale e altri prodotti ittici per un totale di 68 chili, ritagli di carne e pasta congelati privi della documentazione di tracciabilità. Al titolare del noto ristorante, che ogni anno nelle sue suggestive grotte a picco sul mare ospita migliaia di clienti, è stata comminata una multa pari a 5.500 euro.
Lo chef executive del ristorante Grotta Palazzese Felice Sgarra e il vicedirettore nonché responsabile del food and beverage, Riccardo Sgarra, hanno commentato: "Ci scusiamo per l’involontario errore in cui siamo incorsi e precisiamo che la proprietà e l’amministratore della società sono assolutamente estranei ai fatti contestati, essendo affidata unicamente a noi la responsabilità delle materie prime e dei prodotti utilizzati nell’attività ristorativa. Nel merito, ci teniamo a rassicurare i clienti che non v’è mai stato alcun rischio per la salute, poiché Grotta Palazzese ha sempre privilegiato prodotti di alta qualità nel rispetto della sicurezza alimentare. In questo caso l’unico errore che ci rimproveriamo è quello di non aver prestato attenzione alle etichette. Nel dettaglio, la carne rinvenuta in una cella frigo (- 18 gradi) era stata regolarmente sottoposta ad abbattimento – processo comune nelle attività ristorative che garantisce la conservazione e la salubrità del prodotto – prima della data di scadenza. E comunque si trattava di tipologia di carne non più presente nei nuovi menu estivi 2019 e quindi non destinata ai clienti. Nel caso del pesce, invece, i prodotti controllati dalla Guardia costiera erano in una cella frigo (-18) diversa da quella in cui erano depositati gli altri prodotti ittici con etichetta di tracciabilità: ma tutti facevano parte dello stesso lotto di produzione. Pertanto, pur riconoscendo il nostro errore, riteniamo immeritata la campagna denigratoria che lede l’immagine professionale nostra e di Grotta Palazzese, che ha sempre investito per offrire il massimo ai propri clienti agendo in maniera assolutamente trasparente”.
Sorte simile è capitata al ristorante La Tana marina di Cala Paura, che se l'è cavata però con una sanzione da 1.500 euro. Anche in questo caso, gli uomini della Capitaneria di Porto hanno effettuato un controllo meticoloso di cucine, frigoriferi e magazzini verificando soprattutto vaschette di prodotti congelati e vasche colme di ogni tipo di prodotti ittici. In un deposito sotterraneo sono stati trovati 95 chili di pesce di vario genere, privi però delle necessarie etichettature, che sono stati bollati come "provenienza sconosciuta".
I controlli a tappeto continueranno nei prossimi giorni e interesseranno ristoranti di ogni livello, dal momento che non è scontato che nei locali meno economici non possano celarsi piccole irregolarità e quindi brutte sorprese per i clienti. Proprio a difesa dei consumatori, l'invito del comandante della Direzione marittima della Puglia, ammiraglio Giuseppe Meli, è quello di " prestare sempre la massima attenzione, nella fase di acquisto e consumazione del prodotto ittico ". Scopo delle ispezioni è anche quello di sensibilizzare ristoratori, pescatori e commercianti di pesce, affinché i prodotti portati nei mercati, nei negozi o sui tavoli dei ristoranti siano sicurissimi.