Polemica decreto, Salvini: “Chiederò una copia. Ma alla Lega non interessa nessun condono”
Non si placano le polemiche sul decreto fiscale e sulle modifiche della “manina” denunciate da Luigi Di Maio. “Conte ha la mia stima e ha sempre ragione, l’unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io. Altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo. È un fraintendimento, un misunderstanding”. A dirlo è stato il vicepremier Matteo Salvini, entrando al Forum di Coldiretti a Cernobbio. "Lo dirò a Di Maio e lo dirò a Conte, che stimo entrambi, che abbiamo cosi tanti avversari fuori che sono interessati ad avere un'Italia precaria, in ginocchio e serva anche sui temi agricoli, un'Italia che apre il mercato alle schifezze che arrivano dall'altra parte del mondo perdendo salute e lavoro", ha affermato Salvini. Per questo "dentro dobbiamo andare d'accordo, abbiamo il diritto e dovere di andare d'accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io".
Salvini poi dovrà tornare a Roma per il Consiglio dei ministri convocato proprio per risolvere la controversia sul decreto fiscale e venire incontro alle richieste del MoVimento 5 Stelle dopo le accuse lanciate di Di Maio. "Alla Lega non interessa nessun condono", ha poi affermato il vicepremier in una nota diffusa prima del Consiglio dei ministri. "Nel contratto – viene precisato – si parla di saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia solo per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi e non è riuscito a pagare tutto. Manteniamo gli impegni, rispettiamo il contratto e aiutiamo gli Italiani onesti, noi saremo felici e contenti". “Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché – dice ancora Salvini – e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni”. Il segretario della Lega ha poi escluso di aver parlato con il leader pentastellato: “Ci parliamo in Consiglio dei ministri” e che non ci sarà un vertice prima del Cdm di oggi “visto che sono qua sul lago di Como”. “Ho il decreto sicurezza e immigrazione che arriva in Parlamento, – ha detto – la legge sulla legittima difesa, l’autonomia, stiamo lavorando alla riforma della Fornero, alla flat tax, figurati se metto in discussione un governo su qualche codice o codicillo su cui i 5 stelle hanno ripensato”.