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Più firme per le leggi di iniziativa popolare, sì alla “ghigliottina” per le leggi urgenti

Via libera in Commissioni Affari Costituzionali all’aumento delle firme necessarie per la proposta di legge di iniziativa popolare e alla “corsia veloce” per i ddl prioritari. Il Movimento 5 Stelle: “È un golpe di Renzi”.
A cura di Redazione
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Continua, tra polemiche e contestazioni, il lavoro della Commissione Affari Costituzionali sul disegno di legge costituzionale Renzi – Boschi che contiene, tra le altre cose, la riforma del Senato, l'abolizione del Cnel ed alcune modifiche procedurali nel processo legislativo. E, dopo l'incontro di questa mattina fra Renzi e Berlusconi, sembra sempre più solido l'asse fra il Partito Democratico e Forza Italia (ricordiamo che l'incontro fra la delegazione del Movimento 5 Stelle e quella del Pd è invece stato rimandato a lunedì prossimo). Nella giornata odierna l'attenzione è stata catalizzata da tre emendamenti in particolare, intorno ai quali è esplosa la polemica fra la maggioranza (più Forza Italia) e l'opposizione parlamentare.

Prima di tutto, la Commissione ha approvato un emendamento che porta a 250mila le firme necessarie per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare, senza che siano garantiti tempi certi per la loro discussione. C'è poi la modifica dell'articolo 72 della Costituzione: "Si prevede una corsia preferenziale per la discussione e l’approvazione in Parlamento dei disegni di legge indicati dal governo come essenziali“, i quali dovranno essere votati entro 60 giorni, come spiegato nell'emendamento: "Un disegno di legge, indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo, è iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale. In tali casi, i termini di cui all’articolo 70, terzo comma, sono ridotti della metà".

Infine, è passata la richiesta di un parere preventivo di costituzionalità sulle leggi elettorali alla Consulta, che era una delle proposte fatte da Renzi ai 5 Stelle. Durissima nel complesso la risposta grillina, con Fraccaro che parla di vero e proprio golpe:

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