Pistorius uccide la fidanzata. La polizia non crede all’incidente
Oscar Pistorius è stato incriminato per omicidio e domani mattina è atteso in tribunale a Pretoria. All'alba primo atleta paralimpico a partecipare ai Giochi per normodotati ha fatto fuoco e ferito a morte la sua fidanzata, l'ex modella Reeva Steenkamp, nel quartiere Silverlakes di Pretoria. In un primo momento si era pensato che i colpi fossero partiti per sbaglio. E' stato lo stesso Pistorius a spiegare alla polizia di aver scambiato la sua fidanzata per un ladro. Ma poi la polizia non ha creduto all'ipotesi di errore, anche in virtù di alcune precedenti segnalazioni di incidenti domestici avvenuti sempre nella stessa abitazione dell’atleta, come riferisce il Telegraph, citando un funzionario della forze dell'ordine. Insomma, l'uomo voleva uccidere. Pistorius ha usato una 9 millimetri di cui ha regolare porto d’armi e ha sparato più volte (quattro, la donna è stata colpita alla testa e al braccio), cosa che avrebbe convinto gli investigatori dell’omicidio. Si è inoltre appreso che alcuni suoi vicini di casa hanno sentito all'alba di questa mattina "grida e urla" provenire dall'abitazione dell'atleta, come riporta il sito Internet del giornale sudafricano City Press, citando la polizia.
"Era pazzo di gelosia" – E mentre la Nike ritira la pubblicità con lo slogan "come un proiettile" (quella con l'immagine di lui che corre più veloce del colpo di pistola), si iniziano a fare ipotesi sui motivi alla base del gesto folle di Pistorius. Secondo IolNews, "era pazzo di gelosia". Il magazine sudafricano rivela che al ritorno dall'Olimpiade di Londra, al 26enne biamputato aveva scoperto di essere stato tradito e più volte aveva minacciato il presunto amante della compagna, promettendo di "spezzargli le gambe". Gli insulti e le minacce divennero così insistenti da costargli una denuncia per diffamazione e anche un’udienza davanti agli Hawks, il corpo di polizia che si occupa della lotta al crimine. In passato, nel 2009, Pistorius aveva passato una notte in carcere per aver aggredito con la porta una donna ad una festa in casa sua. La vicenda poi si era conclusa senza ulteriori strascichi giudiziari. Ma stavolta non sarà così.