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Pistorius torna in tribunale per la condanna: “È un uomo a pezzi”

A Pretoria l’udienza per definire la pena nei confronti di Oscar Pistorius, che per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo. L’ex campione paralimpico rischia al massimo 15 anni di carcere.
A cura di Susanna Picone
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Oggi in Sudafrica, al tribunale di Pretoria, si è aperta l'udienza per definire la pena di Oscar Pistorius, l’ex campione paralimpico che per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo al termine di un processo durato oltre sei mesi. Secondo i giudici Pistorius, che è stato assolto dall'accusa più grave di omicidio volontario o premeditato, non avrebbe volontariamente ucciso la fidanzata Reeva, ma avrebbe agito con negligenza ed avrebbe ecceduto nel suo diritto alla legittima difesa. Oscar Pistorius, per il delitto avvenuto la notte di San Valentino del 2013, rischia fino a 15 anni di carcere ma potrebbe anche evitare la detenzione se il giudice gli concedesse la liberà condizionata perché incensurato. La decisione del giudice Thokozile Masipa potrebbe non arrivare prima di qualche giorno. Il giudice deciderà su Pistorius dopo aver ascoltato le proposte della procura e della difesa. Questa mattina l’ex campione 27enne è entrato in tribunale a Pretoria tra rigidissime misure di sicurezza. Pistorius ha camminato dritto, senza fermarsi a rispondere ai giornalisti.

Psicologa: “Pistorius un uomo a pezzi che ha perduto tutto”

Di Oscar Pistorius ha parlato la psicologa Lore Hartzenberg, convocata dalla difesa. Lo ha definito “un uomo a pezzi, che ha perduto tutto”. Pistorius “ha perduto la propria reputazione morale e professionale, ha perduto i suoi amici”, ha detto la psicologa. “Ha perduto la sua carriera e di conseguenza la possibilità di guadagnarsi da vivere e la propria indipendenza finanziaria”, ha aggiunto ancora, sostenendo che sul piano emotivo “la percezione di se stesso, del proprio valore e identità è gravemente compromessa, al punto che è poco probabile che possa recuperare completamente”. La dottoressa ha ricordato come Pistorius, all'epoca delle sedute di psicoterapia, era incapace di parlare e si limitava a piangere e abbattersi. Il procuratore Gerrie Nel ha contrattaccato sottolineando invece il dolore della famiglia di Reeva Steenkamp.

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