Pistorius, la mamma di Reeva: “Non posso dire che giustizia è stata fatta”
Il processo a Oscar Pistorius è terminato ieri, quando il giudice Thokozile Masipa ha deciso il futuro dell’ex atleta ritenuto responsabile di omicidio colposo per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp. Dopo giorni di battaglia tra accusa e difesa, la prima aveva chiesto dieci anni di reclusione e la seconda una condanna ai lavori socialmente utili, la corte di Pretoria ha stabilito che Pistorius resterà per i prossimi cinque anni in carcere. L’ex campione paralimpico, dunque, è stato trasferito in carcere subito dopo l’udienza. E all’indomani della condanna è la madre della vittima a parlare. La donna ha ribadito di non volere alcune vendetta contro l’uomo che ha ucciso sua figlia. “Non vogliamo vendetta, vogliamo una giusta punizione che tenga conto delle sue disabilità”, ha dichiarato intervistata dall'emittente britannica Itv. “Non vorremmo certo che subisse abusi in prigione, ma vogliamo si renda conto che non si può uccidere in quel modo”, ha aggiunto la mamma di Reeva Steenkamp.
Pistorius potrebbe uscire dal carcere tra dieci mesi
I genitori della modella sudafricana hanno comunque ribadito di rispettare la sentenza, anche se qualcuno in famiglia non sarebbe rimasto soddisfatto perché avrebbe giudicato la pena troppo mite. “Non possiamo dire che giustizia è stata fatta ma sentiamo che dobbiamo accettare quel che il giudice ha deciso. Forse gli elementi di cui disponeva il giudice non erano sufficienti, ma noi dobbiamo vivere”, ha detto ancora la mamma della vittima. Anche il marito Barry ha detto che la famiglia ha dovuto adattarsi alla decisione del giudice per Pistorius: “Solo Oscar – ha spiegato il padre di Reeva – sa se la sentenza sia accettabile. Io ho le mie idee su tutta la vicenda, ma noi accettiamo quel che il giudice ha deciso”. Per le leggi del Sudafrica Pistorius potrebbe passare in carcere solo dieci mesi e poi scontare il resto della pena agli arresti domiciliari.