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Pistorius in carcere mangia solo scatolette, ha paura di essere avvelenato

L’ex campione paraolimpico avrebbe perso così tanto peso da non riuscire ad adattare più le sue protesi alle gambe. Rifiuta i contatti con gli altri detenuti, che gli rinfaccerebbero i diversi privilegi di cui può godere in cella a Pretoria.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ indubbiamente il momento più difficile nella vita di Oscar Pistorius. A 5 mesi dalla condanna per omicidio colposo, l’ex Blade Runner, colpevole della morte della fidanzata, Reeva Steenkamp, uccisa a colpi di pistola nel bagno della loro residenza di Pretoria, sta vivendo un autentico inferno. Teme di essere avvelenato, scrivono i media sudafricani, soprattutto dai compagni di carcere che lo minacciano per via del suo trattamento privilegiato. Per questo motivo l’atleta si starebbe nutrendo solo con cibo in scatola (chakalaka, tipico piatto locale, una sorta di mix di verdure) e avrebbe perso così tanto peso da non riuscire più ad adattare le sue protesi alle gambe.

Pistorius detenuto di Serie A in carcere

Pistorius nel carcere “Kgosi Mampuru” di Pretoria è considerato un prigioniero di “categoria A”: a differenza dei normali reclusi, può ricevere visite, fare dalle 6 alle 24 telefonate all’anno, indossare gioielli, coltivare un hobby e possedere una radio. Tutti motivi che portano gli altri carcerati a non vederlo di buon occhio. Da giorni Pistorius rifiuterebbe qualsiasi contatto con gli altri detenuti. Anche quello di Radovan Krejcir, criminale di nazionalità ceca, accusato di diversi reati tra cui omicidio. Come riporta il Corsera, quest’ultimo condividerebbe con Pistorius “l’uso di un tapis roulant e di una cyclette. Tuttavia quando Krejicir che è in attesa di giudizio e per questo gode di maggiori privilegi gli si è avvicinato per offrirgli la possibilità di usare il suo apparecchio televisivo e il suo equipaggiamento sportivo, Pistorius ha gentilmente rifiutato”. Ma per molti questo atteggiamento non sarebbe altro che una sorta di strategia da parte dell’ex atleta  per uscire anticipatamente dal carcere.

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