Pistorius chiede il rilascio su cauzione. I testimoni: “Urla prima degli spari”
“Ci amavamo alla follia, non potevamo essere più felici di così”. A parlare è Oscar Pistorius, il 26enne campione paraolimpico, incriminato per l'omicidio premeditato di Reeva Steenkamp. Lo ha detto ieri nel tribunale di Pretoria, riferendosi alla "morte prematura e sfortunata" della fidanzata, hanno precisato i suoi avvocati, in occasione della prima udienza del processo. Oggi, invece, nel palazzo di giustizia sudafricano si decide sulla richiesta di libertà su cauzione avanzata dalla difesa dell'atleta. Il tribunale ascolterà gli investigatori. In particolare, la procura dovrebbe mettere in evidenza i racconti dei vicini di casa dell'atleta sulla lite avvenuta quella notte prima della tragedia. E in tal senso, la posizione di "Blade Runner" non è semplice: i testimoni avrebbero infatti sentito provenire "urla senza fine prima degli spari", almeno secondo quanto riferito dai pubblici ministeri. Da parte sua Pistorius afferma che la morte di Reeva sia stata accidentale, avendole lui sparato per errore credendo che un ladro si trovasse nella sua abitazione della capitale sudafricana. Per questo motivo rischia di essere condannato all’ergastolo.