Phelps, cosa sono quelle macchie viola sulla schiena?
Michael Phelps è sempre lui, il cannibale è tornato. L'americano è sceso in acqua per disputare la 4×100 stile, il risultato è quasi scontato: nella sua frazione il campione di Baltimora vola, oro agli Stati Uniti e 19° della sua incredibile carriera. Al momento del tocco del compagno di squadra Adrian, Phelps si è chinato per dargli la mano e molti hanno notato dei cerchi viola sulle spalle e sul dorso dell'americano.
L'antica tecnica del cupping
Nessun problema, solo il risultato di un'antica tecnica cinese si stima possa risalire al 3.000 a.C. La tecnica in questione si chiama cupping o coppettazione e prevede l'applicazione di coppette, che possono essere sia in vetro che in ceramica, del diametro di circa 5 cm, sulla pelle che, attraverso la tecnica del risucchio, riescono curare varie forme di dolore e per sciogliere i muscoli. Per realizzarla c'è bisogno di un apposito strumento che si applica alla coppetta attraverso una valvola: una volta fissata sulla pelle, si aziona una leva che consente di tirare la pelle all'interno. Tanto più sarà si agisce sulla leva, maggiore sarà la risalita della cute.
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Non solo Phelps
Sono molti gli atleti, soprattutto americani, che ne fanno uso; non solo Michael Phelps, ma anche Natalie Coughlin, nuotatrice che in carriera ha collezionato dodici medaglie olimpiche in tre diverse edizioni dei Giochi (da Atene 2004 a Londra 2012) si affida a questa pratica. Molti studiosi sono scettici sull'efficacia del trattamento, non esistono studi scientifici approfonditi e le prove che esistono sono piuttosto deboli. Ma, visti i risultati ottenuti dagli atleti che ne fanno uso, la pratica del cupping rischia di diventare sempre più comune.