Peste bubbonica, moglie e marito morti: scatta il panico in aereo, controlli a tappeto
Un aereo di un'imprecisata compagnia è stato messo in quarantena al suo arrivo all'aeroporto di Ulan Bator a causa dell'insorgere di un'epidemia di peste bubbonica nell'area di decollo del velivolo. Secondo quanto riporta il Mirror, un uomo e una donna sposati sono morti dopo aver contratto il famigerato morbo. L'uomo, 38 anni, nominato solo come Citizen T, la sua moglie incinta, 37 anni, si sarebbero ammalati dopo aver cacciato e mangiato marmotte contaminate, nella provincia di Bayan-Olgii, nell'estremo ovest della Mongolia, ai confini con Russia, Afghanistan e Cina. L'uomo è morto il 27 aprile e la donna è deceduta tre giorni dopo, riferisce The Siberian Times.
La notizia del duplice decesso ha scatenato i timori di un focolaio e sono state messe in atto misure e precauzioni urgenti per fermare la diffusione dell'infezione. Circa 158 persone sono state sottoposte a “controlli medici intensi” dopo essere entrate in contatto direttamente o indirettamente con la coppia. Ci sono state scene drammatiche quando un volo proveniente dalla provincia di Bayan-Olgii – l'area, come detto, in cui la coppia si è ammalata – è stato accolto da lavoratori in tute anti-contaminazione mentre atterrava nella capitale del paese. Undici passeggeri sono stati trattenuti all'aeroporto e inviati immediatamente per esami negli ospedali mentre altri sono stati esaminati all'aeroporto. Alcuni punti di controllo di frontiera con la Russia sarebbero stati chiusi e diversi turisti stranieri sono rimasti bloccati in Mongolia.
Il dott. N.Tsogbadrakh, direttore del Centro nazionale di dermatologia e medicina zoonotica, ha dichiarato: "Nonostante il fatto che mangiare marmotte sia vietato, Citizen T lo avrebbe fatto. Ne ha mangiato la carne insieme alla moglie. Sono morti perché la peste ha colpito il suo stomaco. Quattro bambini sono rimasti orfani." Si ritiene che la peste bubbonica sia la causa della peste nera che si è diffusa in Asia, Europa e Africa nel XIV secolo, uccidendo circa 50 milioni di persone. Si tratta di una malattia batterica diffusa dalle pulci che vivono su roditori selvatici, come appunto le marmotte. La malattia può uccidere un adulto in meno di 24 ore se non trattato in tempo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.