Perde il lavoro e poi la casa, Alessandro costretto a vivere in auto con moglie e 3 figli.
Da quando ha messo su famiglia ha cercato sempre di guadagnarsi da vivere per tirare su i suoi figli, accettando anche lavori molto precari e duri che lo costringevano a una continua ricerca di una occupazione. Dopo l'ultimo licenziamento, però, le cose sono completamente crollate, facendogli perdere anche la casa e costringendolo a vivere con moglie e tre bimbi piccoli in auto. È la storia di Alessandro R., un 39enne di Torino, che ora trascorre le notti accampato nell’automobile con la famiglia con la speranza che qualcuno possa dargli una mano. "Ho sempre lavorato persino quando tirare a fine mese significava raccattare i soldi per coprire le spese (l’affitto, le bollette, il supermercato) e nient’altro", ha spiegato Alessandro al Corriere della Sera che ha raccontato la sua storia.
La già precaria situazione lavorativa dell'uomo è crollata quando l'azienda per cui lavorava è fallita lasciandolo con mesi di stipendio arretrati. "Dopo pochi mesi venivo rimpiazzato e la favola finiva. Poi è successo che una delle ditte che mi aveva assunto da un giorno all’altro è fallita e mi ha lasciato a casa con mesi di stipendio arretrati". "L’unica cosa che vorremmo è una casa. Continuiamo a spargere curriculum, ma nessuno ci considera. Le stiamo provando tutte, ma qui, sotto la pioggia, rischiamo di doverci arrendere" hanno spiegato il 39enne e la compagna Alessandra che con i loro tre bambini di 4 e 2 anni e 5 mesi da diversi giorni vivono in condizioni di estrema precarietà. In zona hanno trovato il sostengo di molti che li aiutano come possono ma serve un lavoro vero. "I nostri figli hanno fame. E per restituirgli la loro infanzia siamo disposti a tutto, a svolgere qualunque tipo di lavoro" hanno spiegato i due genitori.