L'associazione dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi ha presentato un esposto al questore del Senato contro il presidente Pietro Grasso. Il motivo? Avendo impedito lo svolgersi della proiezione del documentario dell'ex medico britannico radiato dall'albo nel 2010, organizzata dal senatore Bartolomeo Pepe per il giorno 4 ottobre, avrebbe leso il diritto alla libertà di manifestazione del proprio pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione.
Secondo il Codacons, dunque, la proiezione del film andava permessa, per poi dare la possibilità a chi non fosse d'accordo con le tesi sostenute da Andrew Wakefield di confutarle in un secondo momento: "Si può non essere d’accordo con una tesi ma non è tollerabile, in un paese democratico, impedire la proiezione di un film di cui non si condividono i contenuti. Sarebbe stato più civile trasmettere il documentario per poi stroncarlo duramente, ma così facendo il Senato si è reso protagonista di una censura inaccettabile. Per tale motivo presentiamo oggi stesso un esposto ai Questori del Senato per violazione dell’art. 21 della Costituzione", ha dichiarato il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi.
Insomma, secondo il Codacons permettere la proiezione di un documentario integralmente fondato su tesi ampiamente smentite a suo tempo sia dalla comunità scientifica, che ritrattò lo studio, sia dal General Medical Council, che condannò l'ex medico per aver falsificato i dati dello studio pubblicato nel 1998 e lo radiò dall'albo, sarebbe cosa buona e giusta. E del diritto alla corretta informazione che spetta ai cittadini, chi ci pensa a tutelarlo quello? Le teorie di Wakefield, che secondo l'originale programma della proiezione avrebbe dovuto anche partecipare alla conferenza successiva in collegamento Skype, sono false e su questo non sussiste dubbio alcuno. Dunque, per quale motivo va concesso il diritto a proiettare queste tesi truffaldine in un luogo istituzionale? Quale interessante dibattito dovrebbe essere avviato se queste confutazioni sono già state fatte a suo tempo, tanto che l'ex medico ha subito la radiazione dall'albo a causa della falsificazione dei dati pubblicati nel 1998?
Inoltre, giusto per rimarcare quanto capziosa sia la denuncia presentata dal Codacons, all'epoca della pubblicazione degli studi di Wakefield, talmente grande fu l'eco della polemiche che negli anni immediatamente successivi ci fu un crollo delle somministrazioni di vaccino MPR, che portò al crollo della copertura vaccinale della popolazione e a un esponenziale aumento dei casi di morbillo, con conseguenti morti. Difendendo il diritto di manifestazione del pensiero di una persona che si è resa autrice di un falso scientifico, si rischia di aiutare la diffusione di teorie anti-scientifiche strampalate che possono provocare numerose problematiche sanitarie, tra cui il non raggiungimento di adeguati livelli di immunizzazione della popolazione e il ritorno di determinate malattie ormai debellate, esattamente come successe nel Regno Unito negli anni a cavallo tra la fine del 1990 e l'inizio del 2000. Si vuole questo, in un Paese come l'Italia, che già riscontra problemi nel raggiungimento di un adeguato livello di immunizzazione della popolazione in certe aree, tanto che le Regioni stanno provvedendo a imporre l'obbligo vaccinale per evitare di correre questo rischio? Non pago dell'esposto contro il presidente Pietro Grasso, il Codacons ha fatto sapere che si proporrà per organizzare una proiezione di Vaxxed in un'aula nei pressi del Senato. La reazione dell'associazione dei consumatori ha fatto indignare molti esponenti del mondo accademico italiano, tra cui il Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia e specialista in Immunologia Clinica ed Allergologia.
Ma non è la prima volta che il Codacons incappa nella difesa a oltranza di questo tipo di atteggiamenti anti-scientifici. Il 17 ottobre 2015, il Codacons pubblicò un comunicato stampa in cui annunciava di essere pronta a "una raffica di denunce" contro il piano di "vaccinazioni di massa" di cui al tempo si vociferava: "Spaventare i medici che non ritengono di suggerire la vaccinazione a tutti i costi equivale a commettere una forma di violenza, della quale si può essere chiamati a rispondere dinanzi la giustizia. Continuiamo a ritenere che i vaccini siano fondamentali, ma solo per le categorie a rischio. Altrimenti si alimenta un business milionario con ricadute economiche negative anche per le casse dello Stato", affermò Rienzi, sostenendo che la somministrazione del vaccino esavalente in luogo dei 4 obbligatori sarebbe un'azione indebita. Lo scorso 21 luglio, il Codacons torna all'attacco e promette battaglia legale contro l'Ordine dei Medici, reo di aver previsto l'istituzione di sanzioni contro quei medici che si trovino a sconsigliare la somministrazione di vaccini ai propri pazienti:
"Provvedimento assurdo. Lo impugnamo al Tar. Aifa deve ordinare somministrazione solo per vaccini obbligatori per legge. Il documento che radia i medici nei casi in cui sconsiglino il vaccino è oltremodo punitivo e sarà impugnato dal Codacons al Tar, al fine di ottenerne la nullità. Esistono infatti situazioni critiche come il caso del vaccino pediatrico, per le quali ai camici bianchi che sconsigliano ai genitori di vaccinare i propri figli non può essere inflitta alcuna condanna. Questo perché in Italia il vaccino in questione viene somministrato in soluzione esavalente, mentre la legge impone l'obbligatorietà per soli 4 vaccini. Medici e genitori possono quindi rifiutare l'esavalente almeno fino a che l'Aifa non disporrà la commercializzazione in Italia dei soli 4 vaccini obbligatori, senza alcuna radiazione o punizione per i camici bianchi", dichiarò Rienzi.
Il problema, alla luce delle tante minacce di denuncia e di azioni giudiziarie nei confronti di chi pensa di imporre obblighi vaccinali per salvaguardare la salute pubblica, impone una riflessione. Per il Codacons è davvero una questione di lesione del diritto di libertà di espressione oppure è una battaglia condotta, su ogni fronte, contro le case farmaceutiche che considerano delle lobby assetate di soldi? Perché ci sarebbe da rimarcare al Codacons e al suo presidente Carlo Rienzi che esiste una netta differenza tra la difesa della diritto alla libertá di espressione e la difesa irrazionale di pratiche mediche e documentari che sostengono la diffusione di malsani comportamenti sanitari che possono provocare danni all'intera popolazione.