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Per Raffaele e Angelo Lombardo la Procura chiede il rinvio a giudizio

Dopo l’imputazione coatta nei confronti del governatore della Regione Sicilia e del fratello deputato del Mpa, la Procura di Catania ha presentato ufficialmente la richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio.
A cura di Susanna Picone
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Dopo l’imputazione coatta nei confronti del governatore della Regione Sicilia e del fratello deputato del Mpa, la Procura di Catania ha presentato ufficialmente la richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio.

Per i fratelli Lombardo – il Governatore della Regione Sicilia Raffaele e Angelo, deputato nazionale del Mpa – è arrivata ufficialmente la richiesta della Procura di Catania di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Una richiesta notificata ieri e che fa seguito alla decisione del Gip Luigi Barone di rigettare quella di archiviazione proposta dalla stessa procura e sostenuta dai legali della difesa e di disporre l’imputazione coatta per Raffaele e Angelo Lombardo.

La difesa di Raffaele Lombardo – Non appena si è diffusa oggi la decisione del rinvio a giudizio, il Governatore della regione Sicilia ha risposto alle accuse contro di lui che lo costringono al processo ribadendo la sua innocenza, dicendo che quelle accuse "non stanno in piedi" e che lo stesso rinvio a giudizio è un atto dovuto visto che il gip aveva deciso l’imputazione coatta. Raffaele Lombardo si dice convinto di riuscire a far smontare “il castello di carte” costruito sulla vicenda che lo vede sotto accusa per i presunti favori fatti ai boss della mafia: “Replicheremo e smonteremo una ad una queste falsità e porcherie”, lo sfogo del governatore affidato al suo blog.

Il processo e l’inchiesta – Il fascicolo relativo alla vicenda, secondo quanto si è appreso, non sarebbe ancora stato assegnato a un Gip che dovrà essere diverso dal giudice Luigi Barone, il quale si è già espresso sulla vicenda con le 60 pagine di motivazioni che hanno spinto la Procura alla richiesta di rinvio a giudizio, e che dovrà avere il tempo per studiare l’intera pratica. Allo stesso tempo non è stata fissata ancora alcuna data per l’udienza preliminare. Il procedimento che vede accusati Raffaele e Angelo Lombardo si riferisce alla cosiddetta inchiesta “Iblis” del novembre del 2010 e dalla quale sarebbero emersi contatti tra i fratelli Lombardo, i vertici del Mpa ed alcuni esponenti di Cosa Nostra del Catanese. Inchiesta che ha già portato a decine di arresti tra esponenti di spicco della mafia, di imprenditori e di politici.

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