Per la presidenza della Camera il Movimento 5 Stelle punta su Roberto Fico
Come annunciato da varie indiscrezioni diffuse nei giorni scorsi, quasi sicuramente sarà Roberto Fico l'esponente pentastellato che il Movimento 5 Stelle proporrà per la presidenza della Camera dei Deputati. La notizia, scrive Adnkronos, arriva proprio alla vigilia dell'assemblea congiunta dei parlamentari convocata per domani, giovedì 22 marzo, alle 13. In quella sede sarà definita la trattativa per il rinnovo delle presidenze di Montecitorio e Palazzo Madama che darà ufficialmente il via alla nuova legislatura. Insomma, stando a voci di corridoio che appaiono ormai più che confermate, i grillini avrebbero deciso di puntare su Roberto Fico per la presidenza della Camera, mentre ancora aperta sarebbe invece la partita per la presidenza del Senato.
Abbandonata da Salvini, che preferisce puntare all'incarico di governo, la scelta dell'esponente da proporre per la terza carica dello Stato è stata lasciata all'alleato Silvio Berlusconi, il quale punterebbe su Paolo Romani. Romani, però, in quanto condannato in via definitiva per peculato, sarebbe inviso ai grillini, che hanno già dichiarato che non appoggeranno l'elezione di un presidente indagato o con precedenti problemi con la giustizia.
"Vogliamo dare il via a questa legislatura, per questo ci siamo confrontati e continueremo a farlo con tutte le forze politiche. Allo stesso tempo però non veniamo meno ai nostri principi, per cui non voteremo persone indagate o sotto processo. Gli italiani hanno bisogno di risposte ai loro problemi, concentriamoci su quello", hanno spiegato i capigruppo pentastellati, Grillo e Toninelli. "Per noi Romani resta invotabile. Il centrodestra potrebbe comunque votarselo da solo e a quel punto i nostri voti non sarebbero necessari", è la posizione del parlamentare Matteo Mantero. La quadra andrà trovata a breve però, perché dal 23 marzo inizieranno le procedure per l'elezione della seconda e della terza carica dello Stato. Si vocifera in queste ore che Berlusconi potrebbe cambiare nome e puntare sulla senatrice Anna Maria Bernini.