Per il piccolo Alex il cordone trovato è poco compatibile, il papà: “Continuate a donare”
È ancora corsa contro il tempo per il piccolo Alex, il bimbo italiano di un anno e mezzo colpito da una malattia estremamente rara, la linfoistiocitosi emofagocitica, e per questo bisognoso di un urgente trapianto di midollo osseo nel Regno Unito dove è ricoverato. Dopo le notizie di una possibile compatibilità con un cordone ombelicale rintracciato a Bologna dal Centro nazionale trapianti italiano, a spegnere gli entusiasmi purtroppo ci ha dovuto pensare la stessa famiglia del piccolo annunciando che, dopo le verifiche, il cordone è risultato poco compatibile con il bimbo. "Ci tenevamo purtroppo ad informarvi che abbiamo parlato coi medici inglesi che seguono Alessandro Maria, e ci hanno confermato un basso livello di compatibilità di tale cordone". ha spiegato con un post su facebook il padre del piccolo paziente, Paolo Montresor.
Nel messaggio, che non nasconde l'amarezza, l'uomo ha sottolineato chela famiglia non intende commentare oltre il caso. "Ci teniamo a sottolineare che stiamo parlando della vita di un bambino di un anno e mezzo. Credo che la vera ed unica notizia che la stampa dovrebbe pubblicizzare sia il gesto d'amore e di speranza che una nazione intera, scesa nelle piazze o presso i centri trasfusionali, ha deciso di regalare a tutte le persone malate ed in attesa di trapianto, oltre che la volontà delle istituzioni di riuscire a completare la tipizzazione nel minor tempo possibile" ha concluso il papà di Alex, invitando a proseguire le donazioni: "Alessandro Maria ha un’infezione da citomegalovirus e questo complica la situazione. Continuate a regalarci la speranza donando".
Il riferimento è alla grande gara di solidarietà che ha unito tutta Italia con una mobilitazione mai vista prima per il midollo osseo, e che è riuscita a far raccogliere in pochi giorni la metà dei campioni che di solito si raccolgono in un anno. La notizia di una possibile compatibilità era stata riportata dal direttore del Centro nazionale trapianti spiegando: "Dal Regno Unito è arrivata nei giorni scorsi una richiesta di approfondimento per verificare la compatibilità di un cordone ombelicale. Si tratta di capire se le cellule del donatore sono sufficientemente compatibili con quelle del paziente che deve riceverle. Questa decisione la dovranno prendere i medici inglesi che hanno in cura il piccolo". Dopo una analisi dei documenti, però, i medici britannici del Great Ormond Street Hospital hanno stabilito che la compatibilità era molto bassa.