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Per i due italiani rapiti in India scatta un nuovo ultimatum

Le trattative tra il Governo indiano (in stretto contatto con quello italiano) e i maoisti che hanno rapito Claudio Colangelo e Paolo Bosusco iniziano a dare i primi frutti. Nel frattempo, i ribelli ufficializzano le 13 richieste che dovrebbero portare al rilascio dei due nostri connazionali.
A cura di Biagio Chiariello
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le trattative tra il governo dell orissa ei maoisti ribelli danno i primi frutti

Hanno portato i primi risultati le trattative tra i guerriglieri maoisti e le autorità indiane, in stretto contatto con quelle italiane, per la liberazione dei due italiani rapiti. L'ultimatum per accettare le richieste che porterebbero al rilascio di Claudio Colangelo e Paolo Bosusco scade, infatti, domani 20 marzo. Il governo dell'Orissa ha inoltre recepito il documento nel quale sono contenute le 13 condizioni dei maoisti. Questi ultimi, per il momento, hanno aannunciato un cessate il fuoco unilaterale. Da parte sua, il governo centrale ha imposto a New Delhi la sospensione dell'Operzione GreenHunt, lanciata nel 2009 per arrestare le azioni terroristiche dei maoisti. Quest'ultimo, in realtà, è solo uno dei punti della lista dei guerriglieri.

LE 13 RICHIESTE DEI MAOISTI – Tra le altre richieste, spicca quella legata al motivo che avrebbe portato al sequestro di Bosusco e Colangelo: «Le tribù non sono merce per i turisti» si legge, significativamente, al punto 1 che chiede il bando dei turisti dalle zone "proibite" dell'Orissa. Un'istanza neanche troppo velata ai presunti "safari-umani" nelle aree dove sono stati presi i nostri due connazionali. Via via scorrendo gli altri punti, emergono reclami più concreti, come gli indennizzi alle famiglie dei maoisti uccisi o in carcere e il rilascio di 600 prigionieri, fra cui tre leader del Partito comunista dell'India. In tal senso, si chiede pure l'annullamento dell'interdizione del Pci e di tutte le altre organizzazioni del popolo. Nel frattempo i due italiani sono «spaventati ma stanno bene»: lo ha garantito uno dei due indiani rapiti e poi rilasciati insieme ai nostri connazionali. Per loro due si sta muovendo anche il titolare della Farnesina, in stretto contatto con l'omologo indiano S.M. Krishna. Il ministro Terzi ha sottolineato «l'assoluta necessità che ogni iniziativa assunta da parte indiana abbia come obiettivo principale per prima cosa la tutela della sicurezza e dell'incolumità dei due cittadini italiani».

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