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Elezioni politiche 2018

Per Berlusconi il pericolo non sono più i comunisti, ma il M5S: “Porterebbero l’Italia al disastro”

In un’intervista a Tgcom24, Silvio Berlusconi ha dichiarato di essere sceso nuovamente in campo per contrastare il pericolo di una vittoria del Movimento 5 Stelle: “Sono pronto a combattere per il mio Paese e per gli italiani, soprattutto per tutti quelli che mi hanno votato in questi anni. Pd e grillini porterebbe l’Italia al disastro”.
A cura di Charlotte Matteini
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Per l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il pericolo per l'Italia non è più costituito dai  "comunisti" ma dal Movimento 5 Stelle e proprio questo nuovo pericolo avrebbe portato l'ex cavaliere a scendere di nuovo in campo, come nel 1994. "L'Italia è in una fase critica, e sul Paese incombe un pericolo, che è quello di una vittoria del M5s", ha dichiarato Berlusconi durante un'intervista a Tgcom24. "Ciò che mi ha fatto sentire il dovere di essere in campo è che tutti i sondaggi dicono che senza di me vincerebbero i 5 Stelle", ha proseguito l'ex presidente del Consiglio, sottolineando che secondo i recenti sondaggi effettuati da Tecné Forza Italia sarebbe salita dal 13% al 17,4%.

"La situazione in Italia è drammatica. Ciò unito al pericolo della vittoria dei Grillini, con il loro ribellismo, pauperismo, giustizialismo, mi obbliga a scendere in campo di nuovo in campo. Sono pronto a combattere per il mio Paese e per gli italiani, soprattutto per tutti quelli che mi hanno votato in questi anni. Se dovessi scegliere tra il candidato grillino o il segretario del Pd? Sarebbe un voto inutile perché sia i grillini sia il PD ancora una volta porterebbero il Paese al disastro. Quindi voterei scheda bianca con grande angoscia".

Nel corso dell'ospitata televisiva, Berlusconi ha poi presentato "l'albero della Libertà", ovvero la rappresentazione grafica del nuovo programma di governo pensato dalla coalizione di centrodestra: "Il nostro programma lo rappresentato graficamente, in modo semplice e chiaro, nell'Albero della Libertà. E' un bell'albero, che ho disegnato in una notte insonne. Affonda le solide radici nei nostri valori cristiani e liberali che ci legano al PPE", ha spiegato l'ex Cavaliere.

"Questa settimana riuniamo un tavolo di tecnici per dare l'ok definitivo a quel programma. Poi ci troveremo noi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e qualcuno della quarta gamba per porre la parola fine sul programma", ha annunciato il leader di Forza Italia, aggiungendo: "Salvini ha un modo di proporsi aggressivo in pubblico, ma quando ci troviamo assieme è assolutamente razionale e ragionevole. Non abbiamo mai avuto discrepanza su alcun argomento". Per quanto riguarda il nuovo programma di governo, i punti elencati da Berlusconi a Tgcom24 sembrano ricalcare esattamente quelli della cosiddetta "rivoluzione liberale" proposti nel 1994: abbassare le tasse alle imprese e famiglie, meno tasse sul lavoro, flat tax, riforma della giustizia, abolizione della tassa di successione, inserendo però anche un reddito di dignità per i poveri.

In conclusione, inoltre, Berlusconi ha anche sottolineato che alle prossime elezioni politiche Forza Italia ricandiderà solamente il 50% degli attuali parlamentari in carica: "Noi abbiamo circa 100 parlamentari, la metà dei nostri rappresentanti non verrà ripresentata, con il loro consenso, presenteremo 600 candidati, saranno 50 quelli che fanno politica da qualche tempo e 550 gli altri. Alle politiche, oltre a quegli uscenti che hanno ben meritato sul piano della coerenza e dell’efficienza, candideremo donne e uomini che nella vita professionale, nel lavoro, nell’impresa, nella cultura, nel volontariato abbiano dimostrato onestà, capacità, concretezza".

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