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Penati: prescritto il reato di concussione, ma lui ricorrerà contro la decisione

L’ex presidente della Provincia di Milano è accusato per i reati connessi alle riqualificazioni delle due grandi aree industriali del milanese, Falck e Marelli. Resta imputato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
A cura di Antonio Palma
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I giudici del Tribunale di Monza hanno stabilito che Filippo Penati non sarà processato per i reati di concussione connessi alle riqualificazioni delle due grandi aree industriali del milanese, Falck e Marelli, perché  il reato è prescritto. L'ex presidente della Provincia di Milano, che è imputato anche per corruzione, e finanziamento illecito ai partiti, non era presente in Aula stamane quando i giudici hanno dichiarato la prescrizione del reato di concussione. Il processo, che si sta svolgendo con rito abbreviato, vede imputato anche  il suo ex segretario di presidenza Antonino Princiotta, accusato di corruzione per atti contrari ai dovere d'ufficio. Penati aveva fatto sapere in una nota che avrebbe fatto ricorso in Cassazione  per annullare la sentenza di prescrizione. Per questo motivo il giudice, dopo aver dichiarato il reato prescritto, ha sospeso l'udienza per permettere all'avvocato difensore Matteo Calori, di contattare l'ex Presidente della Provincia di Milano per avere conferma delle sue intenzioni di opporsi alla sentenza di prescrizione, ricorrendo anche in Cassazione. L’avvocato infatti ha fatto sapere che non essendoci Penati “io non posso al momento assumere la responsabilità di una sua decisione a riguardo”.

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