Pedofilia nella Chiesa, cardinale Pell interrogato: “Commessi errori enormi”
"Non sono qui a difendere l'indifendibile, ma stiamo lavorando per rimediare", così il cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney, si è rivolto ai membri della Royal Commisson australiana che sta indagando sugli abusi sui minori e sui casi di Pedofilia nella Chiesa locale. Pell, che ora è prefetto degli Affari economici del Vaticano, è stato ascoltato in video conferenza dalla Commissione governativa australiana che sta cercando di fare luce anche sul silenzio delle alte sfere della chiesa cattolica locale sui tanti casi di abusi di cui si era avuta notizia tra gli anni '70 e '80. A quel tempo la Chiesa era "fortemente propensa ad accettare smentite degli abusi da parte di chi ne era accusato. L’istinto all'epoca era più di proteggere dalla vergogna l’istituzione, la comunità della Chiesa" ha ammesso il cardinale, negando però fermamente di essere mai venuto a conoscenza degli episodi incriminati all'epoca dei fatti quando era viceparroco e assistente al vescovo nella diocesi di Ballarat.
I membri della commissione in particolare gli hanno chiesto se era a conoscenza degli abusi del prete pedofilo seriale australiano Gerald Ridsdale che ora è in carcere dopo essere stato condannato per 138 reati ai danni di 53 vittime. Ridsdale infatti lavorava proprio nella diocesi di Ballarat e in passato Pell è stato più volte chiamato in causa dalle vittime del prete secondo le quali il prelato avrebbe ignorato e anche coperto per decenni abusi commessi da sacerdoti.
Pell però ha confermato di non saperne nulla ammettendo però che la maniera in cui il prete pedofilo è stato trasferito da una parrocchia all'altra invece di essere denunciato alla polizia è stata una "catastrofe" che gli ha consentito di continuare ad abusare di minori. Pell ha anche sottolineato che la chiesa a quel tewmpo credeva che i preti pedofili potessero essere curati con un aiuto psicologico e che "questo è stato anche il caso di Ridsdale, a cui fu data una chance dopo l'altra".