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Pedicini (M5S): “Sapevamo della trattativa con Alde da mesi, non nota era data del voto”

In un’intervista rilasciata dall’europarlamentare M5S e candidato alla presidenza del Parlamento europeo Piernicola Pedicini, l’onorevole spiega la genesi della trattativa che ha portato il Movimento 5 Stelle a confrontarsi con Alde, dopo aver vagliato altre opzioni in Europa e non essere riuscito a trovare un accordo con i Verdi, ad esempio, il gruppo europeo più affine ai valori del M5S.
A cura di Charlotte Matteini
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Nonostante il triste epilogo, che ha visto naufragare all'improvviso il tanto discusso accordo tra il Movimento 5 Stelle e il gruppo parlamentare europeo Alde, polemica che ha tenuto banco in questi ultimi due giorni di dibattito politico post-natalizio, raggiunto dai microfoni di Fanpage.it l'onorevole Piernicola Pedicini, europarlamentare europeo del Movimento 5 Stelle e candidato alla presidenza del Parlamento europeo, spiega in un'intervista l'esegesi dell'accordo tra Alde e M5S, di fatto smentendo le dichiarazioni di alcuni colleghi di partito – come Marco Zanni – che avevano dichiarato di essere all'oscuro dell'accordo e di essere rimasti stupiti dalla convocazione della votazione.

"Facciamo chiarezza: molti dei nostri colleghi si sono espressi dicendo che non avevano informazioni su questa votazione, ma non sulla trattativa che comunque era in corso da diversi mesi. Tutti noi sapevamo di questa trattativa perché dal momento in cui c'è stata la Brexit, i rapporti con Ukip – quindi all'interno del nostro gruppo Efdd – stavano cambiando perché si divaricavano le nostre posizioni. Il gruppo dello Ukip si stava indirizzando verso l'uscita dall'Unione europea mentre noi invece volevamo proseguire in Europa, dove ci siamo candidati per perseguire le nostre politiche, e quindi non perseguiamo più lo stesso obiettivo e quando le differenze si sono acuite abbiamo dato mandato ad alcuni di noi per guardarsi intorno e semplicemente per esplorare le varie possibilità. Questo è stato fatto dal Movimento 5 Stelle europeo da 3 – 4 mesi a questa parte. Quello che non sapevamo, invece, è che si sarebbe proposta questa votazione ieri, ma ci aspettavamo che questo sarebbe avvenuto da un giorno all'altro", ha spiegato Pedicini.

Per quanto riguarda l'esito della votazione, si aspettava una percentuale di ratifica dell'accordo così alta?

"Io sono piacevolmente sorpreso da questa convergenza pressoché univoca perché ci indirizza in maniera chiara verso una strada, è questo è meglio rispetto a una divisione marcata. Apprezziamo quindi che i nostri attivisti abbiano scelto in maniera chiara e quindi adesso sappiamo come agire".

Non crede sia passato troppo poco tempo tra l'indizione della votazione e la ratifica dell'accordo? Probabilmente gli attivisti avrebbero desiderato avere un po' più tempo per studiare i termini dell'accordo, per poter decidere meglio

"Probabilmente sì, ma il problema è che la democrazia diretta è una qualche cosa che è perfettibile, non è un qualche cosa che esiste già nella sua forma perfetta. Il problema è che i tempi istituzionali non corrispondono alle attese dei cittadini che sono chiamati a votare, purtroppo qui le cose si muovono con questi tempi. Se perviene una proposta e abbiamo una scadenza di qualche giorno per poterla vagliare e arrivare a metà mandato in condizione di adesione o meno a questo gruppo, questi tempi non dipendono da noi. Alde, come altri gruppi, si gioca tutte le varie possibilità facendo una negoziazione e delle trattative, sondandole tutte fino all'ultimo. Non appena le cose sono state messe in chiaro, quindi, è stata strutturata una votazione ed è stata proposta agli attivisti. Lo so che avrebbero desiderato avere più tempo per decidere, ma purtroppo non scegliamo noi i tempi che la politica detta".

Analizzando le reazioni dei membri individuali di Alde, europei e soprattutto italiani, è evidente come anche i membri e gli attivisti di Alde fossero all'oscuro di tutto, dell'esistenza di una trattativa, e non abbiamo ben accolto la proposta di accordo con il Movimento 5 Stelle. Mi pare che voi in questi mesi abbiate sondato non solo i liberali europei, ma anche i Verdi ad esempio, che però non hanno voluto stringere un accordo con il M5S

"Abbiamo sondato anche altre possibilità, abbiamo parlato con i Verdi e anche con singoli parlamentari europei di altri gruppi, che poi ci hanno fatto capire che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di accordo, abbiamo esplorato diverse possibilità da diverso tempo. Abbiamo anche la possibilità di formare un nostro gruppo, ma ci siamo resi conto che per quello ci sarebbe voluto più tempo. Per quanto riguarda le reazioni, se ci sono dei mal di pancia all'interno di Alde, per come sono state condotte le trattative, questa è una questione che riguarda Alde. Per adesso il nostro accordo deve essere ancora accettato nella versione definitiva e io penso che ora loro si adegueranno alla maggioranza del loro gruppo". (Questa parte di intervista è stata effettuata prima del rifiuto di Alde a ratificare l'accordo con il M5S ndr)

L'opzione "gruppo misto" invece non è stata sondata perché avrebbe relegato il M5S in una posizione di inferiorità politica?

"Il ‘gruppo misto' non è stato sondato perché ci si finisce automaticamente dentro nel momento in cui non ci si iscrive a nessun altro gruppo parlamentare. Noi l'abbiamo inserita tra le opzioni della votazione online, ma non è stata scelta. E' chiaro che noi tutto volevamo meno che andare nel ‘gruppo misto' perché in Europa andare nel ‘gruppo misto' significa essere ininfluenti in ogni cosa. Non si ha tempo di parlare, oppure di lavorare su nessun file ed è poi anche difficile presentare gli emendamenti e farseli votare, mentre noi siamo qui in Europa per lavorare".

E' appena uscita un'indiscrezione sul quotidiano La Stampa nella quale si sostiene sia saltato l'accordo. Lei ne è al corrente? Ha qualche informazione in più?

"L'ho appena saputo anche io e sinceramente non so come commentare. Sicuramente per noi questa è una bruttissima notizia perché non abbiamo idea ora di come muoverci".

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