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Pediatra vaccina bambini, ma ha la tubercolosi: l’Asl di Trieste “richiama” 3500 bambini

La donna si occupava di vaccinazioni in convenzione con la Asl. Richiamati quasi 3.500 bambini. Profilassi scattata per 500-600 di loro. Nessun allarmismo comunque: le probabilità di contagio sarebbero basse perché i contatti con i pazienti sono durati pochi minuti.
A cura di Biagio Chiariello
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Una pediatra affetta da tubercolosi, oltre tremila bambini richiamati in via precauzionale per scongiurare un possibile contagio. Accade a Trieste dove l'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata locale ha deciso di richiamare, in via precauzionale, 3.490 bambini da 0 a 6 anni sottoposti a varie vaccinazioni dopo aver scoperto che una pediatra, incaricata proprio di vaccinare i bambini, è affetta da TBC. Per circa 500-600 bambini vaccinati dall’operatore negli ultimi due mesi scatterà anche il piano di profilassi. “È bene precisare che non si tratta di una situazione di emergenza e siamo certi che le percentuali di positività ai test saranno zero o molto vicine allo zero” fa sapere Nicola Delli Quadri, direttore generale dell'ASUITS, che poi precisa “che non si tratta di emergenza e che l'episodio in questione è già sotto controllo e sono state avviate tutte le procedure per verificare eventuali contagi e la conseguente profilassi. Per completare le verifiche serviranno due mesi-due mesi e mezzo.

“Un operatore (di cui per ovvi motivi di privacy non vengono rilasciare le generalità, ndr) che lavorava in ambitovaccinale ha scoperto dopo alcune vicissitudini di avere una tubercolosi in forma attiva; i primi sintomi risalgono presumibilmente un anno fa e a scopo precauzionale e preventivo bisogna far controllare i bambini che hanno avuto contatto con lui/lei in questo periodo – spiega Nicola Delli Quadri -. Il tempo di contatto fra l'operatore e i pazienti è stato di pochi minuti, mentre la letteratura medica parla di circa otto ore per la trasmissione della malattia con la saliva. Ci aspettiamo zero eventi positivi o vicini allo zero, ma dobbiamo fare comunque il test”.

3.500 bambini

In tre giorni lavorativi abbiamo messo in piedi un’organizzazione per tutelare la salute dei bambini e dare sicurezza e informazioni ai familiari: da oggi sono partite le chiamate alle famiglie e sono attivi sei ambulatori, inoltre c’è il numero verde 800 991170 dalle 8 alle 20 con 4 linee aperte; sono aperti poi i distretti di appartenenza (1,2,3 e non il 4, dove questo operatore lavorava, ndr) – ha sottolineato il direttore Asuits -. Il numero è di 3500 bambini da 0 a 6 anni coinvolti nell'indagine e con l’organizzazione messa in piedi (voglio ringraziare tutti per la massima disponibilità e professionalità), tra Azienda sanitaria, Burlo e pediatri di libera scelta, in circa 12 settimane dovrebbero concludersi le operazioni”.

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