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Pedaggi autostradali, Toninelli: “Non un centesimo in più sul 90% delle autostrade italiane”

Il Ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha annunciato di aver firmato i decreti grazie ai quali, nel 2019, non scatteranno gli aumenti sul 90% delle autostrade italiane. “È il risultato di una fruttuosa interlocuzione con i concessionari autostradali. Laddove l’accordo non si è raggiunto, come nel caso di Strada dei Parchi, abbiamo agito emanando comunque l’apposito decreto di sterilizzazione degli esorbitanti rincari per gli utenti” ha spiegato il Ministro.
A cura di Antonio Palma
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"Grazie al duro lavoro fatto al Mit in questi ultimi giorni, e nonostante tantissimi ostacoli, ho firmato i decreti grazie ai quali, nel 2019, non scatterà nemmeno un centesimo di aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade italiane".  Lo scrive su Facebook  il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, sottolineando che "nella maggior parte dei casi l'assenza di rincari è il risultato di una fruttuosa interlocuzione con i concessionari autostradali". "Laddove l'accordo non si è raggiunto, come nel caso di Strada dei Parchi, che gestisce le arcinote A24-A25 – scrive ancora Toninelli – abbiamo agito emanando comunque l'apposito decreto di sterilizzazione degli esorbitanti rincari per gli utenti".

In precedenza Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, ha deciso autonomamente  la sospensione dei rincari dei pedaggi previsti dal primo gennaio sulla sua tratta di competenza. Si tratta di un aumento di circa il 19%, che sarebbe scattato oggi a mezzanotte. Lo ha reso noto la stessa azienda spiegando di aver intrapreso questa strada "nonostante l'incomprensibile posizione di Anas". Il riferimento è al mancato accordo per la sterilizzazione degli aumenti dei pedaggi approvati dal Governo a fine 2017 e quelli previsti dalla Convenzione vigente per il 2019. L'intesa trovata con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti infatti era saltata nelle scorse ore proprio per l'opposizione dell'Anas.

Contro l'aumento si erano schierati anche tutti i sindaci delle zone abruzzesi interessate che nelle scorse ore avevano occupano simbolicamente il casello dell'Aquila ovest. L'aumento infatti significherebbe una stangata con conseguenze pesanti per i territori interni dell'Abruzzo e per il capoluogo. "È Toninelli l'unico che può intervenire per congelare l'aumento dei pedaggi; continuiamo a ribadire che le popolazioni, ed in particolare delle aree interne, sono schiacciate nell'indecente braccio di ferro che si sta consumando, oramai, da troppo tempo tra Ministero e società concessionaria" avevano  spiegato i sindaci riferendosi alle promesse del governo di sterilizzare gli aumenti delle tariffe su gran parte della rete autostradale.

Dopo l'annuncio dei decreti, Toninelli ha esultato: "Siamo di fronte a un risultato di cui vado molto fiero, un traguardo importante del Governo del cambiamento a favore dei cittadini, di tutti noi. Questo è quanto abbiamo fatto ereditando gli errori del passato. Per il futuro invece prevediamo pedaggi più bassi perché direttamente collegati con gli investimenti effettivi e non più presunti da parte dei concessionari" ha proseguito Toninelli, spiegando: "Una norma che abbiamo inserito nel decreto Genova e che è già legge. La rivoluzione è iniziata. Vi auguro dunque, e auguro a tutti noi, un 2019 ricco di tante altre grandi vittorie, sempre a favore dei cittadini"

Il problema della A24 e A25

Per la A24 e A 25 il nodo del contendere però rimane. Come spiegato da Strada dei Parchi in una lettera invita proprio al ministro Danilo Toninelli, il problema è il costo di ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone che il concessionario dovrebbe dare ad Anas. Nella missiva, l'ad Cesare Ramadori ha spiegato che negli ultimi giorni era stato raggiunto un accordo per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 "in modo da poter utilizzare tali risorse già accantonate e vincolate dalla nostra Società, al fine di ‘sterilizzare' nei prossimi 3 mesi, come accaduto nel trimestre ottobre-dicembre 2018, gli aumenti dei pedaggi di A24 e A25". Tuttavia, Anas pretende "di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112 milioni di euro, un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale". "Tale esorbitante pretesa, che costerebbe alla collettività ulteriori 73 milioni di euro, contrasta con quanto accaduto nel 2017, quando con norma (L 97/2017) il Parlamento ci autorizzò a differire il pagamento di altre 2 rate Anas di identico valore per finanziare una parte degli interventi urgenti cosiddetti ‘antiscalinamento', riconoscendo la sola applicazione di interessi in base al tasso legale" conclude la lettera.

Dal su canto l'Anas ha fatto sapere che proprio oggi si è riunito il cda che in mattinata "ha deliberato di avviare una negoziazione" anche con il Mit per "differire le rate 2017 e 2018 dovute da Strade dei Parchi per il corrispettivo della concessione, nonostante l'articolato e annoso contenzioso in essere". La scelta, spiegano dall'Anas,  arriva "in considerazione del significativo impatto sociale della iniziativa, rivolta primariamente alla tutela dell'interesse pubblico a mitigare un significativo incremento tariffario a partire dal 2019".

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