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Pdl, la lettera degli “scontenti” a Berlusconi: è arrivato il momento di voltare pagina?

Sono sei i deputati che hanno firmato la lettera indirizzata a Berlusconi: al premier si chiede di promuovere ora una nuova fase politica, diversamente non avrà più l’appoggio degli “scontenti” del Pdl.
A cura di Susanna Picone
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La fantomatica lettera che, nei giorni scorsi, ha portato avanti in maniera sempre più chiara, lo spauracchio di una crisi della maggioranza è stata effettivamente scritta e pubblicata oggi dal Corriere della Sera. Una missiva indirizzata al “Signor Presidente del Consiglio”, simbolo, oggi, della crisi che attanaglia il Paese e firmata da sei deputati del suo partito che, nella serata di ieri, dopo una lunga giornata di incontri e di ragionamenti, hanno deciso di metterci la faccia.

“ Basta con i tatticismi, con i ricatti, con i personalismi. E' arrivato il momento di voltare pagina ”
Giustina Destro
I deputati del Pdl che hanno apposto la loro firma al documento sono gli stessi che ammettono di aver supportato sin dall’inizio, dal momento della “discesa in campo” del premier, la sua attività politica e che oggi si sentono costretti a fare un passo indietro a favore di una situazione politica divenuta ormai insostenibile e che necessita di un impegno straordinario di tutti, non solo di Berlusconi, per superare i problemi.

La situazione, chiaramente preoccupante per Berlusconi, è questa: dei sei ex-fedelissimi deputati tre hanno già lasciato il Pdl, indebolendo di fatto la maggioranza, ma gli altri tre sono quelli che effettivamente potranno fare la differenza in quanto, senza il loro appoggio, il Governo perderà i numeri necessari per continuare a guidare il Paese.

Il testo della lettera a Berlusconi

I sei deputati si rivolgono a Berlusconi con un “ultimo, accorato e amichevole appello” perché gli impegni assunti nel suo ruolo di titolare della responsabilità di governo a nome dell’Italia siano immediatamente realizzati. Il ragionamento seguito dagli scontenti del popolo di Berlusconi è in linea con quello del capo dello Stato (che da giorni sta sondando le condizioni per un governo di larghe intese):

[…] Anche noi siamo convinti del fatto che l'Italia può contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza. Siamo convinti, come Lei, che la legittimazione della guida del governo – ma non dell'esecutivo nel suo insieme – nasca dalle urne, attraverso la libera espressione del voto popolare, secondo le regole stabilite anche dalla legge elettorale.

La “stima” nei confronti di Berlusconi non vuole essere messa in discussione – lo dimostra anche il continuo richiamo al ’94, anno della discesa in campo del Cavaliere – che ha “consentito di evitare che l’Italia potesse andare incontro a un destino illiberale”. Che i sei deputati fossero, almeno fino a qualche tempo fa, assolutamente convinti del progetto politico del premier non è messo in discussione; il problema per il premier, però, riguarda la posizione assunta da questi alla luce degli ultimi fatti. Perché se il vecchio progetto di modernizzazione del Paese è stato necessario per portare l’Italia fuori dal baratro del crescente debito pubblico, oggi il problema è tale da apparire chiaro a tutti e da non poter essere ignorato dallo stesso Berlusconi:

[…] Lei, come ciascuno di noi nel nostro quotidiano lavoro di deputati, è consapevole del fatto che la base di consenso parlamentare dell'attuale esecutivo è del tutto inadeguata a realizzare la difficile agenda di impegni sottoscritti di fronte alle istituzioni sovranazionali europee, al Parlamento e al popolo italiano. Lei, come ciascuno di noi, è consapevole del fatto che l'attuale esecutivo è inadeguato al difficile compito, anche a ragione delle insanabili divisioni strategiche che lo attraversano.

Per questi motivi i deputati chiedono “una iniziativa adeguata alla situazione”: a Berlusconi si chiede di essere promotore di una nuova fase politica e di realizzare l’agenda degli impegni sottoscritta con l’Europa (i deputati ricordano inoltre che solo così facendo potrà rispettare il mandato elettorale e portare l’Italia fuori dalla crisi del debito).

Il finale della lettera e della richiesta dei deputati è chiara e non lascia spazio all’immaginazione:

[…] Come in altri momenti decisivi della Sua storia politica, Lei ha l'occasione di agire da uomo di Stato quale noi siamo convinti che Lei sia. Agisca subito, nelle prossime ore. Unisca il Paese in un impegno straordinario all'altezza dei problemi. In quel caso, e solo in quel caso, noi la sosterremo con la determinazione e l'abnegazione di sempre.

Firmato Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Giorgio Stracquadanio.

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