Pd, Maurizio Martina a Piazza Grande: “Restiamo uniti”. E annuncia le primarie a febbraio
Unità all'interno del Partito democratico e primarie entro il prossimo mese di febbraio. Di questo ha parlato il segretario del Pd Maurizio Martina intervenendo a Piazza Grande, la convention organizzata dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, nel weekend a Roma alla Ex Dogana, nel quartiere San Lorenzo, per lanciare la sua candidatura al congresso Pd. Oltre 3200 adesioni da tutta Italia, 600 tra sindaci e amministratori locali. Un risultato, questo, che gli organizzatori hanno definito molto al di là delle iniziali aspettative. "Il nostro avversario è la destra, ci serve unità e apertura. Tutti contribuiscano – ha detto Martina -. La pluralità dei candidati al Congresso non deve far paura. C'è una battaglia fuori di noi, per questo va ascoltato chiunque scommette sulle prospettive del Pd. C'è una destra che vuole uscire dall'euro, che soffia sulle paure, come dimostra anche oggi il caso della mensa dei bimbi a Lodi".
Il segretario Dem ha anche confermato che ai primi di febbraio 2019 si svolgeranno le primarie del partito per decretare il nuovo segretario. "La mia candidatura? Io sto lavorando, faccio il segretario del Pd e intanto che lo faccio provo a svolgere il mio compito per tutti, come è giusto che sia. Poi si vedrà", ha continuato ancora Martina. La parola è passata, poi al grande protagonista della kermesse, Nicola Zingaretti. "Credo che noi dobbiamo offrire all'Italia una nuova speranza – ha affermato il governatore della Regione Lazio -. Chi ha vinto le elezioni il 4 marzo ci è riuscito, è giusto ammetterlo, ma ha iniziato a tradire quella fiducia".
Zingaretti contro Renzi: "Lasciamo la strada che ci ha portato alla distruzione"
E ancora: "Volevano un Paese con meno povertà e più giustizia, in pochi giorni stanno distruggendo le speranze di tantissimi italiani, colpendo e massacrando soprattutto le giovani generazioni. Quindi sarà un cammino lungo, perché non sarà facile, ma bisogna combattere perché ce lo chiede questo Paese, ripeto, per voltare pagina costruendo una nuova speranza e salvare l'Italia", ha concluso Zingaretti, che ha mosso una seppur velata critica all'ex premier Matteo Renzi, quando ha sottolineato che "bisogna essere uniti perché per troppo tempo le differenze hanno significato liti e rotture e perciò ci ritroviamo la peggiore destra d'Europa al governo. Inizia un percorso orientato a costruire una nuova forza popolare e proporre una nuova speranza nel Paese che partirà dai territori e potrà dire che l'Italia se l'è vista brutta ma, nel momento peggiore, una parte d'Italia lo ha capito, si è rialzata, riorganizzata e ha ricominciato a vincere".