Pd e Forza Italia contro Luigi Di Maio: “80.000 posti di lavoro in meno, il decreto dignità porta disoccupazione”
Le opposizioni si scagliano contro il governo e sostengono che il decreto dignità fortemente voluto dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economic, Luigi Di Maio, sia invotabile. Secondo il Pd e anche Forza Italia, il decreto non risolverebbe affatto il problema della precarietà ma anzi andrebbe ad aumentare la disoccupazione, facendo perdere posti di lavoro e quote di crescita. "Ottantamila posti di lavoro in meno in 10 anni. Sono quelli che prevede in relazione del decreto dignità. Ma non doveva essere la Waterloo del precariato? Il problema del lavoro non si risolve distruggendolo", ha twittato questa mattna il segretario del Partito Democratic0 Maurizio Martina.
Dalla relazione tecnica allegata al decreto dignità, come segnalato da Leonardi e da Martina, si evince che dagli articoli che prevedono la stretta sui contratti a termine si prevedono oneri per 17,2 milioni quest'anno, poi 136,2 milioni il prossimo, per un totale di 220 milioni tra 2018 e 2020, che salgono oltre 700 milioni al 2027. Si calcola inoltre che ci siano 80mila contratti annui di durata superiore al nuovo limite e che il numero di persone che "non troverà occupazione" dopo i 24 mesi sarà pari al 10%, dunque 8mila persone l'anno rischiano di perdere il posto di lavoro.
"Faremo una opposizione strenua contro il decreto dignità", ha invece dichiarato la capogruppo di Forza Italia, Maria Stella Gelmini, aggiungendo: "Ieri il presidente ha firmato il decreto dignità, il provvedimento arriverà quindi in Parlamento, Forza Italia farà un'opposizione strenua ad un provvedimento sbagliato che rischia di bruciare migliaia di posti di lavoro e che è improntato ad una logica anti impresa. Presenteremo i nostri emendamenti, in particolare chiederemo al governo di reintrodurre i voucher per combattere il lavoro nero".