Pavia, si dimette l’infermiera che negò la pillola del giorno dopo a due 20enni
Era finita al centro delle polemiche, nei giorni scorsi, per aver negato per ben due volte l’accesso al reparto di ginecologia a due ragazze che volevano farsi prescrivere la pillola del giorno dopo, il metodo contraccettivo che consente di evitare la gravidanza entro 72 ore dal rapporto sessuale non protetto o a rischio. Protagonista un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale di Voghera (Pavia). E ora quell’infermiera si è dimessa. A darne notizia è stata l’Azienda ospedaliera della provincia di Pavia. “L'Azienda ospedaliera della Provincia di Pavia – si legge in una nota – a seguito delle notizie riportate in questi giorni da numerosi organi di stampa, al fine di chiarire la vicenda, dopo aver avviato una procedura di indagine interna per chiarire l'accaduto ed eventuali responsabilità, comunica che ha accolto le dimissioni volontarie dell'infermiera al centro della vicenda, formalizzate in data 6 ottobre 2014. Nel rispetto delle norme contrattuali, le dimissioni andranno a decorrere dal 1° gennaio 2015”.
L’infermiera nega la pillola del giorno dopo a due ventenni
L’infermiera di Voghera, in servizio all’accettazione notturna del pronto soccorso e addetta a filtrare le richieste di accesso in ospedale, aveva scelto di negare l'accesso alle due ragazze di venti anni che si erano presentate di notte per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo. “Non è vero che le ho minacciate – ha detto l'infermiera dopo che la notizia è diventata pubblica – Cercavo semplicemente di convincerle a salvare vite umane. Sono una cattolica praticante, ma la mia decisione deriva unicamente da motivi di coscienza e non religiosi”. In quelle due occasioni la giovane infermiera sarebbe stata ripresa per il suo comportamento dalla caposala e dal medico di turno. Ma ora le sue dimissioni, che l’infermiera non ha voluto commentare, sembrerebbero di fatto chiudere il caso.