Passera: un decreto al mese per le liberalizzazioni e la crescita economica
Il prossimo obiettivo del Governo, dopo la manovra salva Italia per sistemare i conti pubblici, è la crescita economica del Paese. L'ovvia strada che Monti intende proseguire è quella delle liberalizzazioni e, secondo indiscrezioni, il Governo è già al lavoro sui primi provvedimenti, dopo una manovra basata soprattutto su nuove tasse e molto poco sullo sviluppo. Incalzato anche dalle urgenze temporali, infatti, l'Esecutivo alla fine nel provvedimento di fine 2011 ha eliminato quasi tutte le norme su concorrenza e liberalizzazioni, dopo un dibattito molto duro con le categorie interessate e le parti politiche.
La volontà di agire in questa direzione, però, non è venuta meno e già il sottosegretario Castricalà aveva promesso che per il 2012 le liberalizzazioni sarebbero diventate il principale intento del Governo. Il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, in un'intervista al Corriere, conferma le parole del collega e promette un iter velocizzato per tutti i provvedimenti in materia di crescita e di concorrenza. L'agenda di Passera prevede per ogni mese un nuovo step verso la liberalizzazione e la crescita, sottoforma di decreti legislativi, almeno uno al mese, per arrivare alla fine a modificare la legislazione in tutti i settori interessati. "Tutti dovranno fare la loro parte" ha detto il Ministro, facendo intuire che questa volta il Governo non accetterà ultimatum né imposizioni da parte di alcune categorie o gruppi di interesse. "Apertura dei mercati, lotta ai blocchi e alle rendite di posizione, aumento della concorrenza", sono queste le parole d'ordine della nuova fase della manovra che, secondo il Ministro dello Sviluppo, non farà sconti a nessuno occupandosi di "gas, energia, commercio, trasporti e professioni". Anche le famose aste per le frequenze televisive saranno oggetto di revisione, in modo da non rilasciare più concessioni gratuite che tanto avevano fatto discutere.
Passera ha assicurato, però, che si punterà allo sviluppo non solo attraverso le liberalizzazioni, ma anche attraverso la lotta alla burocratizzazione e il rilancio di un piano infrastrutturale strategico che dia alle aziende maggiori possibilità di agire sui mercati internazionali. I soldi necessari non arriveranno da altre tasse, ha rassicurato il Ministro, ma dai tagli alle spese superflue nella Pubblica amministrazione, dalla lotta all'evasione fiscale e non ultimo da alcune privatizzazioni di enti pubblici.