Passera: “L’aumento dell’Iva sarà inevitabile se non ci saranno altri introiti”
Presto ci potrebbe essere un nuovo aumento dell'Iva, a rivelarlo il Ministro dello Sviluppo e delle attività produttive Corrado Passera intervenuto questa mattina al convegno di Confcommercio a Cernobbio. Se in questi mesi che rimangono il Governo non riuscirà a trovare altre forme di finanziamento per far quadrare i conti pubblici l'entrata in vigore della clausola inserita nel decreto Salva Italia andrà in vigore automaticamente.
Si cercano altre soluzioni – Dopo l'aumento al 21% previsto dal precedente Governo Berlusconi in una delle ultime riforme dell'anno scorso per far quadrare i conti, il periodo per il nuovo rincaro dell'Iva voluto dall'Esecutivo Monti è fissato a ottobre di quest'anno. Le nuove aliquote previste dovrebbero passare dal 21 al 23% e dal 10 al 12% ma "se si trovassero altre fonti per evitarlo, sarebbe meglio" come ha confermato Passera, "però se non troviamo altre forme, è quasi automatico" ha specificato il Ministro. Il Governo si impegna a trovare soluzioni alternative ma le risorse necessarie sono tante, "oggi dobbiamo impegnarci sui capitoli della crescita, spending review e recupero evasione perché da lì possono arrivare risorse" ha confermato il Ministro avvertendo però che il tempo a disposizione è poco. A confermare le indicazioni di Passera anche il viceministro all'economia, Vittorio Grilli che chiarisce che "ad oggi l'aumento dell'Iva è previsto perché non si ha alcuna indicazione di risultanze positive che possano evitarlo".
La Camusso contraria ad un aumento dell'Iva – Il problema è trovare fonti strutturali di introiti che vadano a sostituire l'aumento dell'Iva il che non è semplice. Resta tuttavia il problema dell'inflazione sulla quale si farà sentire un nuovo aumento delle aliquote e che inevitabilmente rallenterà i consumi ottenendo un effetto di contrazione della domanda proprio in un periodo dove invece si deve cercare di rilanciare la crescita. A segnalare il problema anche il segretario della Cgil Susanna Camusso che ricorda come un aumento dell'iva in autunno si traduce in un aumento dei prezzi che porta ad "uno straordinario peggioramento delle condizioni dei lavoratori e delle imprese".