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Parte l’Ape volontaria, si potrà andare in pensione fino a 3 anni e 7 mesi prima

Ieri il premier Gentiloni ha firmato il decreto per l’avvio dell’Ape volontaria: la misura sarà retroattiva a partire da maggio 2017, e potrà essere richiesta da lavoratori pubblici e privati, lavoratori autonomi e iscritti alla Gestione separata.
A cura di Annalisa Cangemi
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Gentiloni ha firmato ieri il decreto per l'avvio dell'Ape volontaria, che consiste nella possibilità di andare in pensione anticipatamente, cioè a 63 anni e con 20 anni di contributi, fino a tre anni e sette mesi prima della pensione di vecchiaia, con un prestito pensionistico, erogato dalle banche e coperto da una polizza assicurativa. Bisogna che i requisiti siano stati ottenuti in un periodo che va dal primo maggio 2017 alla data di entrata in vigore del decreto. Entro i 6 mesi dall'entrata in vigore si possono richiedere i ratei maturati a partire dal primo maggio 2017. La potenziale platea dell'anticipo pensionistico volontario sarà di 300.000 persone nel 2017 e di 115.000 nel 2018. La misura volontaria può essere richiesta dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione separata. Sono invece esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.

Ecco come funziona. L'anticipo pensionistico verrà finanziato tramite un prestito. Il futuro pensionato pagherà quindi una rata sulla pensione netta da un minimo del 2% fino al 5-5,5% medio annuo, ma il valore netto sarà inferiore grazie al credito d'imposta previsto in legge di bilancio, che puo' arrivare fino al 50% dell'interesse sul finanziamento e sul premio). L'obiettivo sarebbe arrivare a un Taeg (cioè il costo globale del finanziamento) pari al 3,2%.

Inizialmente bisogna fare domanda all'Inps, e chiedere informazioni sull'ammontare della pensione futura. Successivamente verrà informato sulle banche e le compagnie assicurative che aderiscono alla misura, e sottoscriverà online la sua proposta di Ape, indicando la quantità prescelta.

Il piano di ammortamento, ovvero il piano dettagliato di rimborso del finanziamento, calcolato rata per rata, ha durata ventennale: le rate saranno in tutto 260. Il prestito viene erogato in rate mensili, 12 mesi in tutto, e non può superare il 30% del trattamento pensionistico, "Al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni divorzili", come si legge nel decreto. L'importo minimo ottenibile potrà essere di 150 euro al mese, l'importo massimo invece varierà in base al periodo di anticipo richiesto: il 75% del trattamento pensionistico se superiore ai 36 mesi, l'80% se tra i 24 e i 36 mesi, l'85% se tra i 12 e i 24 mesi, il 90% se inferiore ai 12 mesi.

Critica la Cgil: l'Ape volontaria è "un prestito bancario oneroso per i lavoratori, che dovrà essere restituito per intero con tanto di costi per interessi e garanzie assicurative".

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