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Parolisi (minacciato di morte) resterà in carcere, il Gip nega i domiciliari

Il Gip ha deciso che per Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, è necessaria la custodia cautelare in carcere. Parolisi dovrà dunque attendere il processo dietro le sbarre dove ha anche ricevuto una lettera di minacce da un detenuto di Cosenza.
A cura di Susanna Picone
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Il Gip ha deciso che per Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, è necessaria la custodia cautelare in carcere. Parolisi dovrà dunque attendere il processo dietro le sbarre dove ha anche ricevuto una lettera di minacce da un detenuto di Cosenza.

Salvatore Parolisi non avrà la possibilità di aspettare a casa l’esito del processo in corso contro di lui ma sarà costretto alla permanenza nel carcere di Castrogno a Teramo: al caporalmaggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea avvenuto lo scorso 18 aprile, sono stati infatti negati gli arresti domiciliari richiesti dai suoi legali. Questa mattina il gip di Teramo Marina Tommolini ha depositato la sua decisione, dopo il parere negativo espresso dalla procura, motivandola con la necessità della custodia cautelare in carcere per la gravità del reato commesso e “per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlioletta, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma”.“Prendiamo atto della decisione del gip e come sempre la rispettiamo”, questo l’unico commento espresso da uno dei legali di Salvatore Parolisi.

Il 12 marzo il gip deciderà riguardo la richiesta del rito abbreviato – La piccola Vittoria, di soli due anni e mezzo, è stata tra l’altro ultimamente al centro delle cronache di questo delitto in quanto probabilmente la bambina, che non ha più visto il padre dal giorno del suo arresto, sarà parte civile insieme ai parenti di Melania Rea nell’eventuale processo con il rito abbreviato contro il padre Parolisi. Lo stesso gip Tommolini il prossimo 12 marzo valuterà la possibilità di concedere a Parolisi la celebrazione del processo per uxoricidio pluriaggravato con il rito abbreviato condizionato a una super perizia.

Salvatore Parolisi minacciato in carcere – Salvatore Parolisi ha intanto ricevuto in carcere una lettera tra le tante nella quale si leggono delle intimidazioni contro la sua persona: “Le donne non si toccano mai”, il messaggio lanciato al caporalmaggiore da parte di un detenuto nel carcere di Cosenza per reati di ‘ndrangheta. Una minaccia di morte, immediatamente sequestrata dalla procura insieme al resto della corrispondenza ricevuta da Parolisi, da detenuto a detenuto.

Peccato che non ti hanno mandato in questo carcere perché ti avrei ucciso con le mie mani. […] Le donne non si toccano mai. Ma forse un giorno ci incontreremo e allora saprò cosa fare.

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